Chiesta anche la sospensiva per tutti gli atti della gara
di Fabrizio Fois
Non c'è pace per la continuità territoriale aerea tra la Sardegna e la penisola, cioè la garanzia di voli tutto l'anno, a prezzi agevolati e con frequenze adeguate, per permettere a chi vive nell'Isola di poter raggiungere gli hub di Roma e Milano. Dopo le lunghe interlocuzioni con Bruxelles a seguito dei rilievi mossi sul bando nel 2017 e il successivo via libera per l'imposizione degli oneri di servizio pubblico nell'agosto del 2018, ora arriva la doccia fredda di Ryanair. La compagnia low cost ha presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica chiedendo uno stop immediato alla gara, le cui rotte sono state assegnate provvisoriamente ad Alitalia, e di dichiarare illegittimi tutti gli atti e i presupposti compreso il decreto ministeriale che ha imposto gli oneri. Non solo.
Il vettore irlandese ha anche presentato un'istanza alla Commissione Ue perché apra un'indagine formale sulla continuità territoriale aerea proprio "alla luce delle perplessità già sollevate dalla Commissione Europea". Ma anche rispetto agli "evidenti ulteriori profili di illegittimità che gravano sulla nuova imposizione degli oneri di servizio pubblico". Secondo Ryanair, contro il cui ricorso si costituirà il Codacons, i servizi aerei forniti in generale da tutte le compagnie che volano sui cieli sardi "soddisfano già in parte le esigenze di mobilità della regione interessata". Quindi "non si è in presenza di un 'fallimento del mercato' e, dunque, non occorre un onere di servizio pubblico". In più, la compagnia aerea ritiene che "il mantenimento di rotte onerate, e ad un livello del tutto sproporzionato, può solo indebitamente limitare lo sviluppo di ulteriori servizi aerei che potrebbero essere offerti da altri vettori in condizioni di mercato non falsato".
E alla base della contestazione di Ryanair c'è uno studio del Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità Università di Cagliari e Sassari (Cirem) che viene ritenuto "erroneo nei calcoli" e "contraddittorio". La Regione Sardegna, però, annuncia battaglia, lanciando un monito sul rischio di stop su "un servizio irrinunciabile per garantire ai sardi un diritto alla mobilità effettivo", dice l'assessore dei Trasporti Carlo Careddu.
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