Elezioni, rush finale in vista del voto

Sardegna
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Nell'Isola il ministro Toninelli e Silvio Berlusconi

Rush finale in vista del voto per elezioni suppletiva nel collegio uninominale di Cagliari per la Camera dei deputati. Nelle ultime 48 ore dal giorno del silenzio elettorale sono sbarcati in Sardegna il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il presidente di forza Italia, Silvio Berlusconi.

TONINELLI, BASTA MONOPOLIO TIRRENIA di Andrea Frigo. Non usa il salviniano "è finita la pacchia", ma ci siamo quasi. Da Cagliari, uno dei principali porti serviti da Tirrenia, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli attacca: "Siamo stanchi di questa situazione e porremmo fine al monopolio Tirrenia. Il servizio deve svolgere un'utilità sociale fondamentale, Tirrenia utilizza soldi pubblici e non può far schizzare così i prezzi, è inaccettabile, ci sarà un cambiamento tra pochi mesi". La convenzione con lo Stato, firmata nel 2012, scadrà infatti il prossimo anno. Prevede un corrispettivo annuo di 72 milioni di euro per garantire tariffe agevolate ai residenti sardi. "I tecnici sono già al lavoro per una nuova gara, una nuova convenzione, e ci sarà attenzione anche alla continuità marittima delle merci, che favorirà il rilancio dell'economia sarda", ha annunciato Toninelli, che oggi a Cagliari ha avuto una serie di incontri sui temi dei trasporti nell'isola. "Perché lo Stato dà alla Tirrenia 72 milioni? Perché abbattesse i prezzi e permettesse ai cittadini sardi di poter tornare a casa o andare nella penisola con dei prezzi calmierati. Ebbene - è l'affondo del ministro - i prezzi non sono corrispondenti agli aiuti che sono stati dati e nessuno sinora è andato a chiedere mai nulla: dal Mef a chi mi ha preceduto, hanno lasciato un monopolio in mano a un privato, che poi se ne fregava altamente perché non c'era uno Stato a controllare. Adesso lo Stato è tornato e la convenzione che scadrà l'anno prossimo noi la riscriveremo". La stoccata del titolare dei Trasporti non è piaciuta all'armatore di Tirrenia Vincenzo Onorato, la cui risposta non si è fatta attendere. "Quella del ministro Toninelli è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale. Per quanto riguarda il monopolio, non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi. Le tariffe Tirrenia inoltre non sono stabilite da noi, ma dalla convenzione firmata con lo Stato, e spesso sono ben al di sotto dei limiti fissati dalla stessa. Al ministro Toninelli, alla cui impreparazione siamo abituati da tempo e sui temi più svariati, dico - perché è evidente che non lo sa - che per Onorato Armatori, di cui Tirrenia fa parte, lavorano 5000 persone, tutte italiane e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole. Al ministro - conclude Onorato - consiglio inoltre di includere nei provvedimenti per il reddito di cittadinanza i 50mila marittimi italiani disoccupati a casa, grazie a politiche confermate dai suoi predecessori e che servono gli interessi della lobby degli armatori a cui anche il signor Toninelli sembra rispondere".


BERLUSCONI TORNA IN CAMPO di Roberto Murgia. Silvio Berlusconi sceglie la Sardegna per annunciare che il 26 maggio metterà in pratica la ritrovata eleggibilità. "Alla bella età che ho (82 anni)ho deciso di candidarmi alle europee", dice a Quartu, uno degli otto Comuni del collegio di Cagliari dove domenica 20 gennaio si voterà per le suppletive della Camera. "Lo faccio per senso di responsabilità - spiega - verso la mia Italia e verso la stessa Europa dove manca il pensiero profondo del mondo". Il cavaliere, che si appresta a celebrare 25 anni dalla sua discesa in campo (il 18 gennaio 1994 la nascita di Fi), non metteva piede nell'Isola per motivi elettorali dalle regionali del 2014. Allora sosteneva la corsa di Ugo Cappellacci e in Sardegna gli iscritti alla Lega si contavano sulle dita di una mano. Oggi arriva all'indomani dei bagni di folla a Quartu, Oristano e Alghero di Matteo Salvini, "l'amico-nemico" con il quale è alleato per le suppletive e le regionali, ma che per governare l'Italia gli ha preferito i cinquestelle. E che ieri lo ha bacchettato: "mi auguro che Fi costruisca e dia una mano a costruire, e non trascorra troppo tempo ad attaccare me e la Lega, perché non credo che questo sia utile". Ma Berlusconi non fa passi indietro. "L'alleanza gialloverde è innaturale - attacca - e non credo che riuscirà a reggere. Anche in Parlamento ci sono molti fermenti recenti che mi fanno pensare che questo governo non non avrà vita tanto lunga. Siamo molto preoccupati perché nulla di buono arriva dalle decisioni dei gialloverdi". Un governo che "deve cambiare", incalza il leader di Fi, soprattutto perché "una parte è rappresentata dal Movimento 5 stelle, guidato da persone senza nessuna esperienza". "Scappati di casa", li definisce: "Sono come quei signori della sinistra comunista del '94, solo più incompetenti". Per il cavaliere, quindi, "il futuro dell'Italia, dell'Europa e del mondo è il centrodestra unito: noi rappresentiamo un'idea liberale della politica che oggi bisogna difendere". A partire dalle suppletive di domenica, dove Berlusconi e il leader del Carroccio sostengono la candidata Daniela Noli. "Spero che il 20 gennaio molte donne e uomini la votino, magari gli stessi che il 4 marzo avevano scelto il deputato M5s che si è dimesso perché ha preferito la barca a vela". Sulla candidata non ha dubbi: "E' una persona esperta, ha lavorato a lungo in Forza Italia e saprà portare in Parlamento le istanze della Sardegna e soprattutto delle donne". A cui lancia un appello: "è l'unica donna in corsa: approfittate dell'occasione e votatela". E la sfida continua con le regionali: "Si vota in regioni ad amministrazione rossa, credo che il centrodestra unito raccoglierà risultati molto positivi". Quanto alla Sardegna, dove la tornata è in programma il 24 febbraio, "il candidato Christian Solinas è l'uomo giusto, la giusta sintesi del centrodestra tra esperienza e rinnovamento". Nessun riferimento al fatto che il senatore del Partito Sardo d'Azione sia stato indicato dal Carroccio, nonostante Fi rivendicasse il diritto di individuare un "suo" uomo. E forse poco importa: Berlusconi conosce bene la Sardegna e la considera la sua "seconda casa". Lui che è anche cittadino onorario di Olbia e la sua villa Certosa in Costa Smeralda ha visto formarsi governi e decidere rimpasti, con un viavai di ospiti illustri, da Blair a Putin. Oggi il cavaliere riparte proprio dall'Isola, perché dopotutto, ricorda, "si è rivelata un vero e proprio laboratorio e ha anticipato situazioni che poi si sono verificate a Roma".

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