Niente da fare: la possibile resurrezione di almeno una Provincia, la Gallura, finisce tra le polemiche e le urla nelle tribune. Poi, dopo che in Aula è tornata la calma, è mancato il numero legale. E la seduta è terminata con un nulla di fatto: se ne riparlerà - salvo clamorosi colpi di scena - nella prossima legislatura. Eppure per tutto il pomeriggio si era lavorato a un accordo in extremis puntando almeno sull'approvazione della procedura per avviare almeno il percorso dei referendum, territorio per territorio. Ma, una volta, in aula la situazione è di nuovo precipitata. "Ho cercato di lavorare a una sintesi - ha spiegato all'ANSA il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini subito dopo la conclusione dei lavori - nel rispetto di tutte le aree della Sardegna, compresa la Gallura. Mi sembrava giusto però che tutti i territori dovessero avere le stessa opportunità". Dopo l'infruttuosa seduta della mattinata, alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau aveva annunciato la presentazione di un emendamento di sintesi sostitutivo totale dell'art. 1, il n. 72. Il testo prevedeva fra l'altro l'istituzione e la soppressione di nuove Province con una legge regionale, sentite le popolazioni interessate con un referendum consultivo. Poi la discussione. Il presidente ha quindi messo in votazione l'emendamento n. 72 ma lo scrutinio è stato interrotto dalle sonore proteste di alcuni settori del pubblico, costringendo lo stesso presidente a sospendere la seduta e far sgomberare le tribune. Alla ripresa dei lavori è stato rimesso in votazione l'emendamento ma, constatata la mancanza del numero legale, il presidente ha tolto la seduta.
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