Operazione congiunta Polizia-Gdf con unità cinofile
Armati, violenti, spietati e pronti a fare il salto di qualità con una vera e propria organizzazione criminale in stile mafioso per gestire lo spaccio di droga in città, servendosi anche di minorenni. È l'identikit delle dodici persone arrestate a conclusione di un'operazione congiunta della Squadra mobile e della Guardia di finanza di Sassari con il reparto Prevenzione crimine di Abbasanta. Sono tutte accusate in concorso nella detenzione illegale di armi da fuoco, incendio doloso, minacce, spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo i riscontri raccolti dagli investigatori, coordinati dal pm Mario Leo, la banda è responsabile degli spari contro una palazzina di via Turritana, nel centro storico di Sassari, il 7 ottobre scorso.
Gli agenti della Mobile hanno fatto scattare il blitz questa mattina su disposizione del gip del Tribunale di Sassari Michele Contini. Sette degli arrestati sono stati rinchiusi a San Sebastiano, altri cinque sono ai domiciliari mentre due minorenni sono stati segnalati alla competente Procura. Il provvedimento ha raggiunto in carcere Gianfranco Fattaccio, 33 anni, ritenuto il capo della banda: l'uomo era già stato arrestato tre settimana fa appena sbarcato a Porto Torres dal traghetto partito da Livorno, dopo che si era rifugiato per cercare di sfuggire alla cattura. Con lui in carcere Andrea Pintadu, di 29 anni, Gabriele Serra, di 21, Gabriele Ru, di 22, Antonio Fattaccio, di 39, fratello di Gianfranco, Claudia Puggioni di 33 e Gabriele Moraccini, di 44. I domiciliari sono invece scattati per Massimiliano Leoni, 21 anni, Anna Rosa Casula, di 33, Alessandro Curreli, di 28, Marco Pani di 41 e Manuel Ovidio Biotti, di 19.
I particolari dell'operazione, denominata "Nel centro del mirino", sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dal questore Diego Buso insieme al colonnello Giuseppe Cavallaro, comandante provinciale della Gdf, al colonnello Marco Sebastiani, a capo del Nucleo di polizia economico finanziaria dei baschi verdi, e dal dirigente della Squadra Mobile Dario Mongiovì.
"Si tratta di un gruppo particolarmente pericoloso, in possesso di armi e pronto ad usarle. Per questo - ha spiegato il questore - abbiamo agito con celerità e con un intervento praticamente chirurgico, in modo da riportare la sicurezza nel centro storico dopo i gravi fatti che avevano destato allarme e preoccupazione fra i residenti e non solo". La banda era dedita soprattutto allo spaccio di marijuana e per riscuotere i crediti metteva in atto pressioni verbali e fisiche, arrivando a minacciare di morte i debitori e i loro familiari. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 200 grammi di marijuana, 3 di cocaina, due pistole, una pistola ad aria compressa modificata e simile a quelle in dotazione alle forze dell'ordine.