Report Unioncamere, Pil altalenante e industria in difficoltà
L'economia della Sardegna non è ancora uscita dalla crisi, l'unico settore che sta facendo da traino rimane il turismo ma non è sufficiente a spazzare via i problemi, tanto che il Pil dell'Isola è inferiore alla media nazionale, a questo bisogna aggiungere l'invecchiamento demografico e la scarsa capacità di esplorare i mercati internazionali che aprirebbero nuove prospettive economiche. È questo, in estrema sintesi, lo spaccato emerso oggi nel corso della presentazione di Sisprintn in tour, il primo report regionale su economia, imprese e territorio che oggi ha fatto tappa alla Camera di Commercio di Cagliari, alla presenza del presidente Maurizio De Pascale e dell'assessore regionale alla programmazione, Raffaele Paci.
Il report, realizzato da Agenzia per la Coesione territoriale e Unioncamere, evidenzia una ripresa economica incerta. Il Pil dell'Isola ha avuto negli ultimi anni un andamento incostante. Da un valore negativo nel 2013, nel 2015 ha superato la media Italia e Sud e Isole, +2,3%. La tendenza si è nuovamente invertita nell'anno 2016 con un -0,9%. Decisamente in difficoltà, sono l'industria e le costruzioni. Il primo settore dall'inizio della crisi ha perso oltre il 40% del proprio valore economico. Le costruzioni invece hanno cominciato a manifestare solo nel 2016 segnali positivi, ma non sufficienti a recuperare il 41% di valore aggiunto perduto. In crisi anche l'industria mineraria.
Preoccupano anche il numero di occupati, - 44mila unità dal 2008 al 2017, la spesa media delle famiglie ridotta in termini nominali del 18%, l'elevata presenza di famiglie povere e l'indice di vecchiaia che si attesta su un valore di 195%, rispetto ad una media del Mezzogiorno di 148,7%. Nel 2017 per la prima volta nella storia l'Isola ha superato la soglia di 200 (2 anziani ogni giovane) ed è la quarta regione più anziana d'Italia.
Segnali positivi dal turismo, con aumento di presenze (+24,4% tra 2012 e 2016). Sul fronte infine di agricoltura e allevamento, le aziende incidono per il 20,4% sul totale delle imprese: pur essendo diminuite nel 2017 (-0,7% sul 2012), registrano un notevole incremento del proprio valore aggiunto e un aumento dell'occupazione.