Pronte azioni concrete per rivendicazioni a Bruxelles
Sardegna, Corsica e Baleari alzano la voce sulla questione dell'insularità e su come compensare gli svantaggi che ne derivano. "Molto presto partirà una lettera concreta e dettagliata indirizzata ai rispettivi governi di Italia, Francia e Spagna ai quali chiederemo di farsi portatori delle nostre rivendicazioni a Bruxelles", ha spiegato il presidente della Regione sarda, Francesco Pigliaru, in occasione del convegno "Le sfide dell'insularità nella politica di coesione post 2020", al quale hanno partecipato anche il presidente della Corsica, Gilles Simeoni, l'assessora al Turismo delle isole Baleari, Isabel Busquests i Hidalgo, e uno dei membri del Gabinetto del commissario per la politica regionale e urbana dell'Ue, Jan Mikolaj Dzieciolowshi.
"L'obiettivo - ha chiarito Pigliaru - è quello di andare assieme a Bruxelles e dire all'Europa che vogliamo poter spendere i nostri soldi per superare il gap dell'insularità". Purtroppo, ha sottolineato il governatore della Sardegna, "qualche volta non siamo in grado di spenderli perché le regole europee sono sbagliate, e non tengono conto dei nostri problemi". Sinora, ha denunciato Pigliaru, "abbiamo ottenuto pochissimo". Tutti e tre i rappresentanti delle Isole rivendicano vantaggi simili a quelli riconosciuti in materia di trasporti, aiuti di Stato e fiscalità, alle nove regioni ultra periferiche.
Ma quest'ultime, ha ribattuto nel suo intervento Dzieciolowshi, "hanno fatto con i loro Stati un'operazione di pressione importante, alla fine della quale la Corte europea di Giustizia ha riconosciuto la loro specificità. E la Commissione non fa altro che adeguarsi all'interpretazione che la Corte dà dei suoi Trattati". Stessa cosa, ha esortato il rappresentante Ue, "dovrebbero fare le Isole che tutte assieme pesano venti milioni di cittadini europei".