Prosegue con successo la rassegna Autunno in Barbagia
di Maria Giovanna Fossati
Da un lato Nuoro, capoluogo barbaricino, terra di scrittori e artisti tanto da meritarsi il titolo di Atene sarda, dall'altro Tiana, paesino di 500 abitanti nel cuore della Barbagia di Ollolai, patria dei centenari: l'uomo più longevo di tutti i tempi in Italia è stato infatti Antonio Todde nato e morto a Tiana nel 2002, a quasi 113 anni. Un viaggio nelle due località in vetrina nel weekend 11 e 12 novembre per la manifestazione itinerante Autunno in Barbagia, promossa dalla Camera di commercio di Nuoro e dall'azienda speciale Aspen.
La casa di Grazia Deledda e i numerosi musei del capoluogo barbaricino, dall'Isre al Man, al museo dedicato a Francesco Ciusa, sono stati presi d'assalto dai visitatori, che hanno spaziato nei due rioni storici, Santu Predu e Seuna; così come un folto pubblico ha assistito a "su cojuviu" il matrimonio di un tempo "celebrato" nella vecchia chiesa delle Grazie e ai cori nuoresi che hanno cantato nelle chiese antiche.
Affollata anche la cucina dove abili mani di donne hanno preparato "su filindeu", la pasta tipica del posto. "Nuoro essendo una città può apparire meno interessante da visitare rispetto ai paesi della manifestazione Autunno in Barbagia, ma non è così - ha spiegato Gina Camboni, operatrice sanitaria di Sassari - ha un centro storico molto raccolto che è un paese dentro la città e nel centro storico si scopre una storia ricchissima: dai luoghi di Grazia Deledda, a quelli di Salvatore e Sebastiano Satta, ai musei che raccontano la storia della Sardegna. Molto interessante anche la vetrina delle tradizioni: dalla serenata agli sposi fino a "su cojuviu", ai cori e alla preparazione della pasta tipica.
Per noi quest'anno è stata molto utile la app Fainas de Ichinadu, lo stradario che ci ha guidato dentro i percorsi più importanti della città". A Tiana i gioielli in mostra sono stati la casa di Antonio Todde, aperta al pubblico per raccontare la sua storia, e la vecchia gualchiera, lo stabilimento per la follatura della lana impiantato nel XVIII. "E' incredibile come un paesino di poche centinaia di abitanti abbia tanta storia e tante tradizioni - ha detto Giustina Casula, insegnante di Selargius - Siamo stati nella casa di Todde, dove ci hanno illustrato la sua vita ma abbiamo scoperto che a Tiana ci sono stati e ci sono tanti centenari.
E' stato molto interessante visitare il vecchio mulino fino alla gualchiera, un pezzo dell'archeologia industriale tra i più importanti d'Europa. Sono i miracoli che fa Autunno in Barbagia che fa scoprire a noi sardi una storia che spesso non conosciamo. Nel centro storico - ha proseguito la turista - sono state allestite circa 50 Cortes dove abbiamo mangiato tanti prodotti tipici: dalla pasta e fagioli con pancetta, alle nocciole fino alla focaccia, cibi dal sapore unico. Tiana forse non è una delle località più ambite di Cortes Apertas, io stessa non ero mai andata, ma ho scoperto che merita più di altri paesi dal nome più conosciuto".
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