Fermato da carabinieri a Olbia su disposizione Gip di Tempio
Si chiama Massimiliano Pintus e trascorre buona parte dell'anno a Olbia lavorando come skipper, il 42enne arrestato dai carabinieri di Tempio Pausania - su ordine del gip - con l'accusa di violenza sessuale e stalking, reato quest'ultimo che lo aveva già portato a patteggiare una pena a un anno. A farlo finire in carcere è una donna con cui avrebbe intrattenuto una breve relazione la scorsa estate. Secondo le indagini condotte dai militari - guidati dalla comandante della compagnia, Ilaria Campeggio e coordinate dalla pm di Tempio Ilaria Corbelli, Pintus avrebbe continuato a vessare l'ex anche dopo la fine della loro storia.
Voleva convincerla a riprendere la relazione e durante uno di questi incontri avvenuti ad Aglientui l'avrebbe costretta contro la sua volontà a un rapporto sessuale che lei ha denunciato nel luglio scorso. Arrestato ieri sera ad Aggius, l'uomo - difeso dall'avvocato Alberto Sechi - è stato trasferito nel carcere di Nuchis dove il 2 novembre sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del gip Andrea Pastori.
Tra i precedenti del presunto violentatore risulta un caso di stalking. Lo scorso 7 febbraio, infatti, Pintus aveva patteggiato la pena di un anno concordata in fase di indagini preliminari dal suo legale e dal pm Gianluigi Dettori per fatti accaduti ad Arzachena tra il 20 e il 28 agosto 2017. La sua vittima, anche in questo caso una donna con la quale aveva avuto una relazione, era diventata bersaglio di continue minacce, vessazioni, offese e umiliazioni, anche su Facebook. Nelle dichiarazioni spontanee rese ai carabinieri che lo avevano arrestato, Pintus aveva ammesso le sue responsabilità, riconoscendo la paternità di tutti i reati che gli venivano contestati, compreso quello di aver appiccato fuoco all'appartamento e alla macchina della giovane donna da lui perseguitata.