Nel mirino soprattutto le politiche in materia di sicurezza
Centinaia di studenti sono scesi in piazza questa mattina a Cagliari per manifestare contro il Governo e in particolare contro le politiche in materia di scuola e di sicurezza. Inizialmente prevista per venerdì scorso e poi rimandata a causa della chiusura delle scuole per il nubifragio, la manifestazione di oggi era promossa dai principali movimenti studenteschi del capoluogo - in particolare dal Fronte della Gioventù Comunista e dall'Unione degli Studenti - che, sull'onda della mobilitazione svoltasi in tutte le principali città italiane, hanno annunciato battaglia "per smascherare il governo, che sulla scuola si porrebbe in continuità con il passato, dimostrando di non essere fautore di alcun cambiamento e di ignorare i problemi reali degli studenti".
"Siamo scesi in piazza contro un modello di istruzione sempre più inaccessibile alle classi popolari e sempre più piegato agli interessi delle multinazionali", spiega Roberto Davide Saba della Fgc Cagliari.
"Le nostre scuole sono quelle che ora esigono un cambiamento reale e radicale per trasformare l'esistente - afferma Fabio Tidili dell'Uds Caglairi. Apriamo i nostri spazi, le nostre aule, le nostre lezioni, le nostre assemblee al cambiamento.
Serve una scossa per esigere la qualità delle strutture scolastiche e reali investimenti sull'edilizia. Il 71% delle nostre scuole non è antisismica, al 58% manca la certificazione antincendio e il 31,8% non ha nemmeno l'agibilità statica: rischiano di crollare in ogni momento".