Pittalis e Zedda all'attacco. Ecco comitati per Tunis presidente
Appare sempre più profonda la spaccatura all'interno di Forza Italia in Sardegna. Rispondendo ai sei che hanno chiesto un cambio alla guida del partito, il coordinatore regionale Ugo Cappellacci ha fatto sapere che "un partito aperto al dialogo è sempre pronto ad ascoltare tutte le posizioni, anche quelle più distanti ed espresse da una minoranza".
Il deputato Pietro Pittalis - firmatario con l'europarlamentare Salvatore Cicu e quattro consiglieri della lettera inviata a Berlusconi - scrive su Facebook che "un partito aperto al dialogo non convoca il proprio gruppo dopo le riunioni di coalizione, non nomina membri del proprio coordinamento senza essersi confrontato col territorio, non consegna alla sinistra un comune strategico come Quartu Sant'Elena appoggiando un candidato avverso". Un partito aperto al dialogo, aggiunge Pittalis, "organizza eventi su tutto il territorio".
E poi, denuncia il parlamentare, "le percentuali di FI in Sardegna indicano una gestione fallimentare e noi non possiamo far finta di nulla, un partito che non si mette in discussione è un partito destinato a morire". Da oggi, intanto, Pittalis e Cappellacci non sono più seduti uno a fianco all'altro nei banchi di Montecitorio. Inoltre, secondo quanto apprende l'ANSA, lo stesso ex capogruppo, Cicu, Alessandra Zedda, Stefano Coinu, Antonello Peru e Marco Tedde potrebbero non prendere parte alla direzione regionale del partito convocata per venerdì alle 15.30 a Oristano da Cappellacci.
A rincarare la dose è Alessandra Zedda, sempre su Fb. "Un partito che non si mette in discussione è un partito destinato a morire! A proposito di visioni, rinnovamento e occupazione di poltrone...sono sempre stata eletta con i voti dei miei elettori, solo loro decideranno quando e se rottamarmi Nessun altro sia ben chiaro!", ammonisce. Nel frattempo nasce ufficialmente il coordinamento regionale dei Circoli 20Venti per sostenere la candidatura a governatore del consigliere regionale di Fi, Stefano Tunis.