Da contratti di rete a quelli di sviluppo, le occasioni perse
Tante possibilità. Ma la Sardegna che produce quante ne sfrutta? Poche, non sempre per colpa sua, dicono gli esperti. Sulle politiche industriali e gli strumenti incentivanti le imprese sarde - dicono le cifre - utilizza non al meglio le agevolazioni per il settore. Un esempio: dal 2010 ad oggi i Contratti di Rete hanno coinvolto poco meno di 600 imprese, 4 aziende su mille attive, un dato molto inferiore alla media nazionale (5,9%).
Solo tre i progetti attivati con i Contratti di Sviluppo che hanno comunque attivato investimenti per circa 135 milioni. E ancora: solo 11 le start-up attivate dal 2014 grazie alle agevolazioni Smart&Start: Sardegna al 5/o posto tra le regioni del sud e al 13/o a livello nazionale. Sono soltanto alcuni dei casi proposti in una indagine di Cna Sardegna. Ma non sono le eccezioni. Altri esempi. Solo 21 i mutui a tasso zero per i giovani imprenditori isolani: un tasso di accettazione del 15% contro il 17,7% della media nazionale. Attivati con la Legge Sabatini (l'accesso al credito a tassi agevolati per tutte le PMI che acquistano nuovi macchinari). E ancora, le Pmi sarde che hanno avuto accesso nel 2017 al Fondo di Garanzia sono circa 20 ogni mille, 23 la media nazionale, le garanzie concesse l'1,4% del totale nazionale.
La Sardegna tra l'altro è la terza regione italiana per numero di imprese che usufruiscono delle agevolazioni per le Zone Franche Urbane. Perché? La risposta arriva dai vertici di Cna. "I sostegni al sistema produttivo - dicono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sarda - in questi anni pensati e tarati sui bisogni delle imprese più grandi, in assenza di elementi di riequilibrio tra i diversi segmenti di imprese e le diverse aree del paese, hanno visto la tipologia di impresa più strutturate e le aree più ricche del paese assorbire quasi per intero le risorse messe a disposizione dalla mano pubblica". C'è anche qualche segnale incoraggiante: 21 gli imprenditori sardi che hanno sfruttato lo strumento NITE (Nuove imprese a tasso zero), a fronte di oltre 140 richieste presentate (il 6% del totale nazionale).