Giudice civile informato su provvedimenti penali parti in causa
In occasione dell'8 marzo il tribunale e la procura di Aosta hanno fatto entrare in vigore un protocollo che mira a rendere più informati i giudici civili che si occupano di contenziosi familiari - come separazioni, divorzi e affidamenti di figli - di eventuali provvedimenti penali a carico di una delle parti in causa, oltre che a permettere una più rapida fissazione di alcuni processi.
Il protocollo "In primo luogo serve a far sì che il tribunale venga a conoscenza, in particolare chi si occupa di famiglia, dei provvedimenti emessi dal gip su richiesta della procura", ha spiegato il presidente del tribunale, Eugenio Gramola. E' il caso del "divieto di avvicinamento, dell'allontanamento dalla casa familiare, con tutte le relative revoche e tutto quello che può essere successo nel procedimento penale. A noi serve perché abbiamo tutto l'interesse a sapere cosa è successo nel profilo penale, in modo che possiamo emettere provvedimenti che hanno fondamenti più solidi e precisi, con tutto quello che consegue in ordine alla qualità del provvedimento".
L'altro aspetto su cui si concentra il protocollo è "la speditezza dei processi", ha aggiunto il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi, titolare del Dipartimento indagini persona e comunità familiare. "Questo - ha sottolineato il pm - è un ufficio che, date le dimensioni e l'organizzazione, consente di avere udienze fissate in non più di tre mesi. Laddove ci saranno particolari esigenze si potrà immaginare, attraverso la decisione del presidente del tribunale, di fissare udienze a 45 giorni rispettando i termini necessari per le notifiche e per l'opportuna costituzione di tutte le parti del giudizio. Questo anche ovviamente tramite la segnalazione, che potrà avvenire da parte della procura, su quei procedimenti nei quali sono coinvolti soggetti attinti da misure o che hanno in corso un procedimento penale per violenze domestiche".
Data ultima modifica