Gabrielli: nuovi sportelli Ubi in atenei

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Tagli filiali e attività 'non core', 'no impatti occupazionali'

(ANSA) - JESI (ANCONA), 2 AGO - La riorganizzazione della rete degli sportelli Ubi e la dismissione di attività 'non core' "non comporteranno impatti occupazionali". Lo ha ribadito oggi Roberto Gabrielli, responsabile Mat Marche Abruzzo del gruppo bancario, in una intervista esclusiva all'ANSA. "C'è la contrattazione con i sindacati ed il quadro è aperto, ma posso anticipare l'impegno a mantenere il bancomat nei luoghi in cui la chiusura potrebbe arrecare disagi alla clientela. Penso soprattutto ai piccoli centri". Nelle zone del sisma, peraltro - chiarisce - "stiamo trovando locali per trasferire filiali ora nei container, il dialogo è aperto in un paio di comuni per inizio 2020; nell'università di Camerino aprirà a settembre 2019 un nuovo sportello grazie all'accordo sulla Carta prepagata Erdis agli Studenti Universitari, e segue l'apertura dello sportello Ubi nell'ateneo di Urbino".
   "Ci stiamo allineamento al processo in corso nel settore bancario, è ormai superato il modello dello sportello in ogni strada", aggiunge. "Negli ultimi 10 anni gli sportelli sono diminuiti del 27% in Ue e del 25% in Italia. Tre le cause: i bassi tassi di interesse e meno margini che spingono a contenere costi operativi, la digitalizzazione scelta dai clienti (ad oggi nella Mat Marche Abruzzo il 90% dei prelievi è al Bancomat, il 60% dei bonifici e l'80% delle operazioni di bollo e ricarica carte sono fatte online), e la crisi che spinge le autorità di vigilanza ad essere più severi nella concessione del credito".
    Sulla esternalizzazione di attività 'non core' che dovrebbe coinvolgere un centinaio di dipendenti Ubiss (Ubi Sistemi e Servizi) in Italia - tra cui le piazze di Jesi, Pesaro e Chieti - chiarisce che "era previsto ed annunciato nel Piano industriale 2019-2020. Anche in questo caso, non ci saranno impatti occupazionali".

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