Con questo termine, che deriva dal portoghese tufão, vengono chiamati i cicloni nel Pacifico settentrionale. Lo stesso fenomeno, nell’oceano Atlantico, prende invece il nome di uragano. Si tratta di tempeste violente con venti che superano abbondantemente i 115 km/h
Dal punto di vista della fenomenologia, non c’è alcuna differenza tra tifone e uragano: sono entrambi cicloni tropicali che però prendono un nome diverso in base al luogo dove si verificano. In generale, sia nel primo sia nel secondo caso, si tratta di una perturbazione a carattere rotatorio le cui dimensioni possono superare le centinaia di chilometri. A caratterizzarli sono i venti molto intensi e violenti, con velocità superiori ai 115 km/h, e forti piogge.
Differenze tra tifone e uragano
Il tifone è il nome dei cicloni tropicali che si verificano nell’oceano Pacifico, soprattutto nella regione nord-occidentale delle Filippine e del Mar Cinese. Ci sono diverse teorie sull’origine di questo termine: pare che derivi dal portoghese tufão, il quale a sua volta avrebbe origine dal cinese t’ai fung (grande vento). Il nome è stato anche accostato al latino typhon- onis e al greco τυϕῶν -ῶνος, letteralmente “turbine, uragano”. L’uragano, invece, è il nome dei cicloni tropicali nei Caraibi e negli Stati Uniti meridionali. Questi, a differenza dei tifoni, si formano prevalentemente nell’oceano Atlantico e il nome deriva dallo spagnolo huracán. Si tratta in realtà di un adattamento di Hurrican, il dio del male e delle tempeste degli Amerindi caraibici.
Quando si formano i tifoni e gli uragani
Secondo quanto riferisce Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), la stagione atlantica degli uragani va dall'1 giugno al 30 novembre, ed è il periodo in cui si verifica il 97% di queste tempeste cicloniche. Le stagioni dei tifoni, invece, seguono modelli diversi. In particolare, nella zona nordorientale del Pacifico il periodo di massima intensità va dal 15 maggio al 30 novembre, mentre nella parte ovest dell’oceano i tifoni sono più comuni da fine giugno a dicembre. Diverse anche le previsioni per i tifoni che si formano nell’oceano Indiano, dove l’inizio della stagione coincide solitamente con il mese di aprile per terminare poi a dicembre.
Come si formano i tifoni
Affinché si formino tifoni e uragani sono necessarie alcune condizioni meteorologiche ben precise: per esempio, la temperatura del mare deve superare i 26,5 °C dalla superficie fino a una profondità di almeno 50 metri per garantire un apporto duraturo di energia. Successivamente, la temperatura dell'atmosfera deve diminuire rapidamente provocando un forte contrasto con la temperatura marina. A questo punto, la bassa pressione porta le correnti d’aria circostanti a ruotare vorticosamente per via della rotazione terrestre, finché i venti non superano i 100 km/h. Poiché la temperatura dell’acqua è una variante fondamentale per la formazione di un ciclone, è inevitabile che i tifoni siano più frequenti rispetto agli uragani in quanto l’oceano Pacifico è mediamente più caldo rispetto a quello Atlantico. Tuttavia, proprio per questa differenza, l’intensità di un uragano è maggiore rispetto a quella di un tifone, così come i danni e le devastazioni che ne derivano. Ogni ciclone, quindi ogni uragano o tifone, prima di essere classificato come tale deve raggiungere una velocità di almeno 117 km/h. Nello specifico, per quanto riguarda i tifoni, se i venti raggiungono o superano i 240 km/h allora diventa un "supertifone".