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Scioglimento dei ghiacciai, quali saranno le conseguenze sul Pianeta

Ambiente

di Lucio Palmisano

©IPA/Fotogramma

L’episodio della Marmolada, dove un pezzo di ghiaccio ha travolto decine di alpinisti, rischia di non essere isolato: i ghiacci si stanno sciogliendo in tutto il mondo, dall’Antartide sino alla Groenlandia. Questo è un evento che a lungo andare può incidere sulla vita dell’uomo, costretto a dover fare i conti con correnti oceaniche diverse, tempeste più estreme e fenomeni di siccità molto frequenti

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Un gigantesco cubo di ghiaccio, largo sette chilometri e pesante 300 miliardi di tonnellate: questa è la stima del "dimagrimento" dei ghiacciai ogni anno. A certificarlo è stato l’IPCC, che lo ha riportato in un documento risalente a giugno 2021. Un evento che accade in tutto il mondo: dall’Alaska alle Alpi, dal Canada all’Himalaya, le grandi riserve di ghiaccio si stanno sciogliendo e rilasciano una grande quantità di acqua che innalza il livello dei mari. Quanto successo alla Marmolada, dove si è staccato un enorme masso di ghiaccio che ha ucciso diversi alpinisti, non è un caso isolato: sulle Alpi ogni anno i ghiacciai si ritirano di 2,5 chilometri e perdono 150 metri di spessore.

Perché accade

Come sottolinea il Wwf, da inizio ‘900 molti ghiacciai in tutto il mondo si sono rapidamente sciolti, a causa delle attività umane. In particolare, a partire dalla rivoluzione industriale, le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra hanno innalzato le temperature ai poli sciogliendo rapidamente i ghiacciai, che si staccano e si dissolvono in mare. Anche se dovessimo ridurre in modo significativo le emissioni nei prossimi decenni, più di un terzo dei ghiacciai rimanenti nel mondo si scioglierà prima del 2100. Non va meglio per il ghiaccio marino, quello che si forma e si scioglie rigorosamente nell'oceano: sempre secondo il Wwf il 95% di quello più antico e più spesso dell’Artico è già sciolto. Questo comporta dei significativi cambiamenti nel sistema, perché il suo esaurimento significa un cambiamento tanto per le abitudini di trichechi e orsi polari, quanto per i sistemi meteorologici in tutto il mondo, perché questo comporta l’alterazione del modello della corrente a getto.

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“I ghiacciai sono degli indicatori chiave e un mezzo unico per mostrare il cambiamento climatico in corso”, ha dichiarato Michael Zemp, direttore del World Glacier Monitoring Service, il programma mondiale per il monitoraggio dello stato di salute dei ghiacciai del Pianeta, nella prefazione all’ultimo bollettino annuale. Le distese del mare di ghiaccio presenti sono una sorta di copertura preventiva sulla Terra e sugli oceani: le riserve più importanti si segnalano per il 90% in Antartide e per il restante 10% nella calotta glaciale della Groenlandia. Lo scioglimento di questi ghiacciai influenza tanto le correnti oceaniche, poiché enormi quantità di acqua fredda provenienti dall’Antartide entrano negli oceani più caldi rallentandone le correnti, quanto il livello dei mari, che salgono sempre di più. E non solo. "La siccità non dipende solo dalla scomparsa dei ghiacciai: oggi l’acqua che ci sta mancando è soprattutto quella delle precipitazioni e delle falde sotterranee. In Italia settentrionale però i ghiacciai hanno una funzione fondamentale, ovvero fornire un apporto idrico abbastanza limitato quando più ce n’è bisogno, durante l’estate", ha dichiarato Claudio Smiraglia, uno dei massimi esperti in materia in Italia, in un’intervista a HuffPost Italia.

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Cambiamenti estremi in poco tempo

Il fenomeno ha avuto una decisa accelerata negli ultimi anni. Come rileva sempre il Wwf, la calotta glaciale della Groenlandia sta scomparendo quattro volte più velocemente rispetto al 2003 e contribuisce già per il 20% all'attuale innalzamento del livello del mare. Andando avanti così, cioè con le attuali emissioni, si prevede che l'attuale tasso di scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia raddoppierà entro la fine del secolo. Se tutta la calotta polare presente dovesse sciogliersi, il livello dei mari salirebbe di quasi 6 metri. Oggi l'Artico si sta riscaldando due volte più velocemente di qualsiasi altra parte della terra e il ghiaccio marino sta diminuendo di oltre il 10% ogni 10 anni.

 

Gli effetti sulla vita dell'uomo

Lo scioglimento dei ghiacciai sta portando a una riduzione della pesca nel Maine, negli Stati Uniti, così come all’arrivo di tempeste e uragani più distruttivi in tutto il Pianeta. I pesci stanno cambiando le loro abitudini e cominciano a deporre le uova in luoghi diversi, a causa del cambiamento delle correnti oceaniche, con conseguente spostamento delle industrie ittiche. Lo stesso dovranno fare le comunità costiere, costrette a dover fare i conti con emergenze sempre più frequenti e l’obbligo a dover ogni volta ricostruire il tutto. Un capitolo a parte lo meritano le nuove pandemie: infatti i ricercatori dell'Accademia cinese delle scienze hanno scoperto più di 900 specie di microbi mai viste prima che vivono all'interno dei ghiacciai dell'altopiano tibetano. L'analisi dei genomi dei microbi ha rivelato che alcuni hanno il potenziale per generare nuove pandemie. Come raccontato sulla rivista Nature Biotechnology di giugno, il 98% di queste specie erano completamente nuove per la scienza. "I microbi patogeni intrappolati nel ghiaccio potrebbero portare a epidemie locali e persino pandemie se rilasciati nell’ambiente", hanno dichiarato gli autori dello studio. C’è però anche un lato positivo. I record genetici delle comunità microbiche, come il catalogo TG2G, potrebbero essere utilizzati come "kit di strumenti" per la bioprospezione e dare la possibilità di esplorare i sistemi naturali per trovare nuovi preziosi composti che possano essere utilizzati in medicina, cosmetici e altre tecnologie utili. Sarebbe un passo in avanti per la scienza.

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