Svizzera, ghiacciaio Aletsch arretrato di 40 metri all’anno: il rapporto di Legambiente
AmbienteUn oceano di ghiaccio in forte sofferenza: dal 2000 al 2023 ha perso centinaia di metri. I modelli di riscaldamento climatico più severi indicano che nel 2100 resteranno solo poche placche di ghiaccio alle quote più elevate. Legambiente: “Il gigante bianco è sempre più fragile. Servono più politiche internazionali di adattamento e mitigazione, un monitoraggio europeo su criosfera e una governance europea dei ghiacciai”
Annerito ai lati e in regressione, nonostante le ultime nevicate di luglio. Così si presenta il ghiacciaio Aletsch, il più grande delle Alpi, lungo oltre 20 km. Dal 2000 al 2023 l’Aletsch è arretrato in media di 40 metri l’anno. Secondo Glamos, rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri, sta perdendo spessore soprattutto nella sua lingua terminale. A questo ritmo, senza sostanziali cambiamenti nel tasso di riscaldamento climatico, nel 2100 la lunghezza del ghiacciaio sarà più che dimezzata rispetto all’attuale, per ridursi a sole placche di ghiaccio alle quote più elevate in caso di incremento del riscaldamento secondo i modelli RCP8.5. Sono questi in primi dati che Carovana dei ghiacciai 2025 di Legambiente, campagna in collaborazione con CIPRA Italia e la partnership scientifica della Fondazione Glaciologica Italiana, con partner sostenitori FRoSTA, Sammontana, partner tecnico Ephoto, media partner La Nuova Ecologia, ha raccolto negli incontri con i glaciologi svizzeri e che diffonde oggi in occasione della prima tappa in Svizzera a Briga (GUARDA IL VIDEO).
Il ghiacciaio Aletsch
Osservato speciale il ghiacciaio Aletsch, il più grande delle Alpi e parte del sito del patrimonio mondiale Unesco, che di anno in anno è sempre più fragile e instabile. Preoccupa anche la presenza di morene instabili, fratture aperte e deformazioni attive lungo i versanti soprastanti il ghiacciaio. A pesare su tutto è l’accelerazione della crisi climatica, con un aumento delle temperature che si fa sentire anche sulle Alpi svizzere: qui, secondo il Servizio Climatico Federale Svizzero il riscaldamento medio dall’epoca pre-industriale ha raggiunto i 2,9 gradi centigradi, ossia il doppio della media globale. Dall’Aletsch, Carovana dei ghiacciai, giunta alla sua sesta edizione, è tornata a ribadire l’urgenza di politiche di mitigazione e di adattamento internazionali, una governance europea per tutelare i giganti bianchi accompagnata da un rigoroso monitoraggio europeo partendo proprio dall’esempio della gestione del rischio utilizzata in Svizzera.
Salute del ghiacciaio influisce sulla stabilità dei versanti
“Vengono i brividi - dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA ITALIA - al pensiero che una meraviglia naturale unica come l’Aletsch possa scomparire, nel silenzio più totale, nel giro di pochi decenni. Questi straordinari patrimoni della natura, troppo spesso relegati a “periferie” geografiche, nell’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai dovrebbero diventare il centro simbolico e strategico di una nuova politica europea”. “Sull’Aletsch - dichiara Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione Glaciologia Italiana e docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università di Torino - abbiamo constatato come la salute del ghiacciaio influisca anche sulla stabilità dei versanti. Infatti, la diminuzione progressiva del volume di questo ghiacciaio ha attivato una serie di deformazioni sul versante sinistro della valle: fratture con dimensione crescente verso il basso e con velocità di evoluzione che si è incrementata nel tempo, fino a generare frane di volume crescente, come dimostrano i dati degli ultimi 60 anni raccolti del Politecnico Federale di Zurigo”.
Prossime tappe Carovana dei ghiacciai 2025
Dopo la tappa in Svizzera, Carovana dei ghiacciai 2025 proseguirà il suo viaggio lungo l’arco alpino in Lombardia sul ghiacciaio della Ventina (dal 20 al 23 agosto), in Alto Adige sul ghiacciaio Ortles – Cevedale (dal 23 al 26 agosto), in Germania sul ghiaccio Zugspitze (dal 26 al 29 agosto), e infine in Piemonte sui ghiacciai della Bessanese e della Ciamarella (dal 30 agosto al 2 settembre). Legambiente con Carovana dei ghiacciai 2025 invita tutti a firmare la petizione on line “Una firma per i ghiacciai” per chiedere al Governo azioni concrete partendo dall’attuazione di 7 interventi indicati nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai e salvare il nostro ecosistema.