Ricercatori dell'Uniba hanno coordinato un team che ha analizzato i dati dei cicloni avvenuti tra il 1969 e il 2023 nel Mare nostrum, rilevando che qualche giorno prima che si manifesti un Medicane la superficie del mare si raffredda in modo sensibile
Prima dell'arrivo dei cosiddetti uragani mediterranei, noti anche come Medicane, la superficie del mare subisce un sensibile raffreddamento alcuni giorni prima dell'evento estremo. La scoperta è di un team di ricerca che include anche alcuni ricercatori dell'Università Aldo Moro di Bari, insieme a quelli provenienti dagli atenei di Catania, Genova, Ca' Foscari, dal CNR-Isac e dall'Amp Plemmirio di Siracusa.
La ricerca comprende lo studio di cicloni avvenuti dal 1969 al 2023
Lo studio, intitolato 'Fingerprinting Mediterranean hurricanes using pre-event thermal drops in seawater temperature' e pubblicato sulla rivista internazionale 'Nature-Scientific reports', è stato coordinato dai ricercatori del dipartimento di Scienze della Terra e geo-ambientali dell'ateneo pugliese. La ricerca ha analizzato le temperature superficiali del Mediterraneo nei giorni precedenti la genesi di 52 differenti eventi di cicloni avvenuti dal 1969 al 2023.
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Scardino: "Utilizzati dati satellitari e modelli estratti da Copernicus"
"Per analizzare le temperature superficiali del mare - spiega in una nota il ricercatore barese Giovanni Scardino, primo autore della ricerca e vincitore di un finanziamento di ateneo per lo studio dei Medicanes - prima e durante lo sviluppo di ognuno degli eventi ciclonici, abbiamo utilizzato dati satellitari e modelli di rianalisi estratti dal servizio Copernicus marine environment monitoring service". Il comunicato prosegue: "Analizzando le differenze di temperatura della superficie del mare registrate nei dieci giorni precedenti la ciclogenesi, abbiamo riscontrato una importante diminuzione, fino a quattro gradi nei casi più estremi. Questa peculiarità sembra essere caratteristica quasi esclusiva dei medicanes".
