Milano maglia nera a livello mondiale. A rivelarlo è il primo progetto globale Air Quality Connected Data di Dyson che ha esaminato i dati relativi alla qualità dell'aria indoor provenienti da oltre 2,5 milioni di purificatori d'aria connessi
Dyson ha recentemente presentato i risultati del suo progetto globale Air Quality Connected Data, che ha analizzato le informazioni relative alla qualità dell'aria indoor raccolte da oltre 2,5 milioni di purificatori d'aria Dyson tra il 2022 e il 2023, per delineare un quadro dettagliato della qualità dell'aria nelle abitazioni in tutto il mondo. Tutti i Paesi esaminati (ad esclusione di quattro) hanno registrato livelli di PM2,5 indoor superiori a quelli outdoor per sei mesi o più, inclusa l'Italia - dove i valori medi mensili interni di PM2,5 hanno superato quelli esterni per sette mesi nel 2022, la Cina, l'Australia, la Francia, l'Austria, il Canada e la Spagna, le cui abitazioni hanno sperimentato una qualità dell'aria peggiore rispetto a quella outdoor per ogni singolo mese dell’anno. Solo nelle case di India, Norvegia, Polonia e Finlandia i livelli di PM2,5 sono stati generalmente inferiori rispetto a quelli esterni, superandoli per meno di sei mesi nel corso del 2022.
Milano maglia nera
Dal punto di vista delle singole città, il confronto tra l'inquinamento da PM2,5 outdoor e indoor è stato particolarmente negativo a Milano, che ha registrato il peggiore risultato globale: i livelli medi annui di PM2,5 indoor nel 2022 sono stati di 2,63 volte superiori rispetto a quelli outdoor, una discrepanza maggiore rispetto a qualsiasi altra città studiata , con picchi nei mesi di dicembre (3,46) e gennaio (3,48), fino al record di 4,17 volte oltre i valori outdoor a marzo. Dopo Milano, altri record negativi sono stati quelli di Shenzhen (con livelli annui di PM2,5 indoor superiori del 97% rispetto all’outdoor), Amsterdam (76%), Seoul (53%), Madrid (50%), Melbourne (40%), Vienna (37%), Singapore (36%) e New York (35%). 21 città (su 35 esaminate) hanno registrato livelli medi annui di PM2,5 negli ambienti chiusi superiori rispetto a quelli all'aperto. Analizzando i dati mensili, sono otto le città che hanno registrato livelli di PM2,5 indoor superiori rispetto all’outdoor per ogni singolo mese dell'anno: Shenzhen, New York, Melbourne, Milano, Roma, Seoul, Vienna e Amsterdam.
La situazione nel mondo
Se si prendono in considerazione i dati provenienti dai purificatori connessi Dyson a livello globale e relativi a tutto il 2022, stilando una classifica dei Paesi in base al loro livello medio di PM2,5, i risultati sono sorprendenti. Mentre India e Cina occupano i primi due posti, probabilmente a causa della relazione tra la qualità dell'aria interna ed esterna, la Romania si è classificata al sesto posto, l'Italia all'ottavo, la Polonia al nono e l'Austria al decimo. Il Regno Unito (22°) ha superato gli Stati Uniti (26°), il Canada (27°) e l'Australia (28°), ma la Germania e la Francia si sono classificate ancora più in alto, rispettivamente al 17° e al 19° posto. I valori medi annui indoor hanno superato le linee guida annuali dell'OMS per il PM2,5 (5 µg/m3) in tutti i Paesi coinvolti nello studio: in India il valore è stato di 11 volte superiore a quello raccomandato, in Cina di 6 volte, in Turchia e negli Emirati Arabi Uniti di 4 volte e in Corea del Sud, Romania, Messico e Italia di 3 volte. L'Italia è tra i primi 10 Paesi (8° posto) per livello medio annuo di PM2,5, insieme a India, Cina, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Romania, Messico, Polonia e Austria; tutti mercati che nella classifica superano Paesi più "tipicamente" inquinati come Thailandia, Malesia, Filippine, Germania.
Valori medi annui di COV
A differenza di quanto rilevato per il PM2,5, secondo i purificatori connessi Dyson sono i Paesi europei a registrare i livelli annui di COV più alti. I 10 mercati con valori più elevati sono infatti Austria, Romania, Germania, Svizzera, Polonia, Turchia, India, Italia, Cina e Irlanda. Roma si colloca anche tra le 10 città più inquinate dai COV al mondo, insieme a Monaco, Pechino, Colonia, Berlino, Vienna, Delhi, Istanbul, Shanghai e Città del Messico. Vale la pena sottolineare che Dublino, Parigi e Milano (quest'ultima, in questo caso, con livelli inferiori alla media nazionale) hanno comunque superato in classifica megacittà come Tokyo e Seoul, oltre a tutte le città degli Stati Uniti e persino Londra.
L'impatto di meteo e orario
Nella maggior parte dei Paesi presi in esame da Dyson, i livelli di PM2,5 negli ambienti interni erano più elevati durante le ore serali e notturne, in coincidenza con il tempo che la maggior parte delle persone trascorre in casa, anziché al lavoro, a scuola o altrove. I dati suggeriscono quindi che questo lasso di tempo più lungo e con maggiore inquinamento potrebbe essere responsabile di una maggiore esposizione al PM2,5 nelle abitazioni. Le ore di picco a livello globale sono state tra le 18:00 e le 24:00 nella maggior parte delle aree geografiche, mentre in Italia le ore più inquinate sono quelle tra le 20:00 e le 24:00, in cui vengono superate le linee guida giornaliere dell’OMS sul PM2,5 (15 µg/m3) con un minimo di 15,43 e un massimo di 17,32 µg/m3. Tuttavia, guardando al lato positivo, l'Italia è tra le aree geografiche che hanno superato i livelli raccomandati per meno del 50% della giornata, insieme a Berlino, Austria, Israele, Polonia, Spagna (tutte le città, inclusa la media nazionale) e Romania. Analogamente a quanto accade per le diverse ore della giornata, anche le stagioni corrispondono a periodi in cui trascorriamo più o meno tempo al chiuso. Durante l’anno, fino al 90% del nostro tempo totale viene trascorso indoor, che sia a casa, al lavoro, o per svolgere attività di svago. I dati provenienti dai purificatori connessi Dyson hanno evidenziato che nel 2022 il periodo invernale è stato la stagione più inquinata a livello globale. Una delle ragioni dietro i livelli più elevati di PM2,5 all'interno quando il clima è più freddo è il fatto che si tendano a “sigillare” maggiormente le abitazioni, tenendo le finestre chiuse e possibilmente utilizzando fonti di riscaldamento a combustione, come il riscaldamento a gas, stufe a legna o anche l'accensione di candele.