Giornata della Terra, Daje de Alberi ci insegna come prenderci cura del verde in città

Ambiente

Federica De Lillis

Un'associazione romana coinvolge i cittadini nel prendersi cura del verde urbano e fornisce indicazioni su poche semplici attività che tutti possono mettere in pratica per tutelare l'ambiente in cui viviamo 

Il nostro motto è condivide et albera perché poi Daje de Alberi è condivisione e la nostra missione è piantare, curare e salvare alberi”. A parlare è Lorenzo Cioce, scrittore, autore teatrale e ambientalista. L’idea di fondare un’associazione no profit che si occupasse di “riforestazione urbana partecipata sul territorio” nasce nel 2019 “quando la piazza dove vivevo, nel Quartiere Nomentano, a Roma, era spoglia di alberi e piena di asfalto. Io e mio padre siamo partiti con i primi 5 alberi. Dopo due anni, ne abbiamo fatto un’associazione perchè diverse persone si erano avvicinate, con l’esigenza di fare socializzazione durante la pandemia”. 

Daje de Alberi nasce così come ente no-profit nella Capitale: “Siamo protocollati presso il Dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale, con loro cooperiamo per i permessi per piantare e fare sopralluoghi, ci accordiamo per la rimozione di alberi morti, per l’eventuale ritiro sfalci dopo grandi eventi di cura, segnaliamo anche rami pericolanti o alberi del comune piantati ma non innaffiati” precisa Cioce.

Ad animare l’intero progetto c’è l’idea che ogni cittadino possa contribuire imparando a svolgere alcune semplici attività.

Come prendersi cura del verde urbano 

“Tutti possono prendersi cura del verde urbano semplicemente innaffiando l’albero sotto casa, zappettando, pacciamando l’albero ed eliminando quelle che sono magari le ramificazioni più basse” dice Carla, tra i primi volontari ad aderire all’iniziativa. 

L’innaffiatura è forse l’attività più importante per l’albero perché gli consente di non morire. È un’attività che va fatta soprattutto nei mesi estivi. Poi la zappettatura consiste nello zappettare la tazza dell’albero in modo da creare una conca che sia in grado di raccogliere e di trattenere l’acqua. La pacciamatura, invece, è un’attività che consiste nel recuperare tutto il materiale naturale che che troviamo per strada come ad esempio erbette, rami secchi, corteccia, andarlo a posizionare sulla tazza dell’albero per creare humus che consente di trattenere l’umidità. Un’altra cosa che tutti possiamo fare nel quotidiano è pulire l’area radicale dai rifiuti, in particolare i micro rifiuti che purtroppo si accumulano in poco tempo”. 

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Gli alberi sono alleati contro il cambiamento climatico  

“Le città hanno bisogno di verde - prosegue Carla - e soprattutto negli ambienti iperurbanizzati, ipertrafficati, dove la concentrazione di polveri sottili nell’aria è veramente ad alti livelli, mettere a dimora nuovi alberi oppure prendersi cura del patrimonio esistente vuol dire innanzitutto evitare che questo si degradi e vada quindi a morire. Significa avere un ambiente più curato, e poi mettere in campo delle azioni concrete, che ciascuno di noi può fare nel quotidiano, per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico che purtroppo non sono più solo prevedibili ma sono attuali e concreti”.

Carla, Sergio, Serena, Patrizia, Giovanni sono i nomi di alcuni di coloro che si uniscono alle attività. Nel quotidiano sono impiegate delle poste, attori, operai, pensionate, scrittori, ma quando sono insieme per le strade della Capitale sono solo cittadini che salvano le piante e gli alberi a cui spesso passiamo davanti indifferenti, perché tanto sono di tutti, quindi di nessuno.

“Siamo sulla centinaia contando anche gli innaffiatori, c’è sia chi viene a fare le attività con noi, quindi, i volontari più stretti, ma anche residenti, commercianti che vengono coinvolti e per me fanno parte di questa missione perché ognuno può mettere la sua goccia per cambiare le cose”, spiega il Lorenzo Cioce. 

Tra i volontari c’è anche Giovanni che nella vita fa l’attore, ma il tempo da dedicare alla cura della sua città non manca mai.

“Sono un volontario di Daje de Alberi da un anno e mezzo. Mi fa sentire veramente tanto bene, che sto facendo una cosa giusta, una cosa per il bene comune. E poi devo dire che è anche un’attività sportiva niente male!”. 

Tutti possono fare la differenza 

Secondo Carla, “il messaggio che vogliamo dare è che tutti possono fare la differenza. Non dobbiamo delegare solo al pubblico quello che dovrebbe essere del pubblico ma essere noi stessi i protagonisti del nostro presente e del nostro futuro, noi in primis come cittadini a occuparci dell’ambiente in cui viviamo. Non vuol dire solo il proprio ambiente domestico ma l’ambiente di tutti perché in realtà il Paese, la Terra appartengono a tutti”. 

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