Cop27, Lula accolto come una star: "Il Brasile è tornato"

Ambiente

l'inviato a Sharm el-Sheikh, Alberto Giuffrè

Alla Cop27 di Sharm el-Sheikh le ultime ore sono state segnate dall’arrivo del presidente eletto del Brasile: "Non esiste un pianeta sicuro senza un'Amazzonia protetta"

In una conferenza sul clima in cui i leader sono stati accolti senza alcun entusiasmo, Lula arriva e diventa una sorta di rockstar. Cori da stadio e applausi per il presidente eletto che formalmente entrerà in carica a gennaio ma che ci teneva a partecipare alla Cop27. Per lanciare al mondo un messaggio: "Il Brasile è tornato".  Tornato, dice, "per riallacciare i rapporti con il mondo e per contribuire di nuovo alla lotta contro la fame nel mondo. Per cooperare ancora una volta con i Paesi più poveri, soprattutto africani, con investimenti e trasferimenti di trasferimenti di tecnologia".

Non esiste un pianeta sicuro senza un'Amazzonia protetta

Non esiste un pianeta sicuro senza un’Amazzonia protetta, dice Lula spiegando che farà tutto ciò che serve per azzerare la deforestazione. Frasi che arrivano, tra l’altro, nella giornata che la Cop dedica alla biodiversità. Tra gli annunci del presidente eletto del Brasile anche la creazione di un ministero dei Popoli Indigeni. Non vuole fare nulla senza il dialogo, assicura, prendendo ancora una volta le distanze da Bolsonaro. E poi l’appoggio dell’istituzione di una nuova struttura finanziaria per riparare i danni e le perdine della crisi climatica. Il cosiddetto loss and damage su cui nel frattempo, nei tavoli negoziali, le posizioni rimangono distanti. Da una parte la richiesta arriva dal gruppo di Paesi emergenti e in via di sviluppo. Dall’altra l’Unione europea all’interno della quale non c’è unità sul tema e dove si parla del Global Shield, una sorte di fondo assicurativo per aiutare i Paesi più vulnerabili.

L'effetto del G20 

Per tirare le fila sarà cruciale, come sempre, il ruolo di Stati Uniti e Cina. Soprattutto dopo che l’incontro tra Biden e Xi Jinping a Bali sembra aver portato un po’ più di ottimismo ai negoziati di Sharm. Ma per arrivare un testo comune potrebbe essere necessario andare oltre la scadenza fissata per venerdì.

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