Plastic Busters CAP: progetto per il Mediterraneo guidato dall’Italia

Ambiente

Chiara Puglisi

I rifiuti marini sono riconosciuti a livello globale come una delle principali sfide sociali dei nostri tempi a causa delle loro significative implicazioni ambientali, economiche, sociali, politiche e culturali. Per combattere l’inquinamento del mare scendono in campo i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo.

Plastic Busters CAP mira a facilitare i decisori e le parti interessate nell'affrontare efficacemente il problema dei rifiuti marini integrando l'approccio di gestione basato sugli ecosistemi nella pianificazione della gestione integrata delle zone costiere verso un buono stato ambientale. 

Il progetto

Il progetto è nato sotto l'egida dell'Unione per il Mediterraneo "Plastic Busters Initiative" e SDSN MED (Sustainable Development Solutions Network Mediterranean) guidati dall'Università di Siena. Plastic Busters CAP è un progetto, con un budget totale di 1.109.976,27 milioni di euro ed è cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Programma ENI CBC MED 2014-2020. Il progetto mira a consolidare e sfruttare appieno le conoscenze ottenute da cinque progetti rilevanti al fine di sviluppare azioni su misura che creeranno le condizioni per uno spostamento della società verso modelli di consumo e produzione sostenibili e un'economia veramente circolare e verde. A lungo termine, contribuirà a migliorare i servizi ecosistemici riducendo le perdite di rifiuti marini e l'inquinamento marino da plastica nel Mar Mediterraneo e riducendo le emissioni di gas serra grazie a un uso saggio e allo smaltimento sostenibile della plastica. Plastic Busters CAP riunisce partner di sette paesi della regione mediterranea: Egitto, Grecia, Italia, Giordania, Libano, Spagna e Tunisia. 

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