Da Treviso a Crevalcore, fino a Grazzanise, in provincia di Caserta. Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione a livello nazionale, da anni è attenta all’impatto ambientale delle proprie strutture. Il progetto “Nidi sui tralicci” ha consentito di installare negli ultimi anni circa 400 cassette nido
Sulla cima di un traliccio elettrico due cicogne attendono la schiusa delle loro uova. Dalla primavera del 2017 la coppia di volatili ha costruito lassù il proprio nido: un posto sicuro, lontano dai predatori e immerso nella natura dell’Oasi di Cervara a Treviso. Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione a livello nazionale, da anni è attenta all’impatto ambientale delle proprie strutture.
Impegni ambientali
Partendo dall’idea che un’azienda impegnata nella realizzazione di opere e servizi di interesse pubblico non possa prescindere dalla sensibilità verso la biodiversità, Terna ha deciso di scendere in campo in prima persona. Nasce così “Nidi sui tralicci”, il progetto dedicato alla tutela e alla creazione di case per gli uccelli in pericolo. Il primo impegno in materia ambientale risale al 2008, con l’accordo siglato con la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) che ha portato all’ideazione di un programma di valutazione scientifica riguardo le collisioni di uccelli in volo con le linee di trasmissione.
Cassette artificiali
Negli ultimi anni, con la collaborazione di associazioni ambientaliste e scientifiche, i tecnici di Terna hanno installato sui tralicci elettrici di tutta Italia più di 400 cassette e piattaforme. Destinate a numerose specie di volatili (come gheppio, falco pellegrino, cuculo e cicogna) permettono la tutela e il controllo delle biodiversità. Realizzate in metallo aiutano i volatili nella costruzione fornendo una base solida e mantengono in sicurezza la linea elettrica scongiurando eventuali cadute di materiali.
In tutta Italia
Non solo a Treviso, quindi, ma anche Crevalcore (in provincia di Bologna) e Grazzanise (Caserta). Sono ormai vent’anni che una coppia di cicogne sceglie l’oasi emiliana come casa. Loro hanno scelto la testa di un vecchio sostegno, ormai dismesso, nell’Area Ri-Equilibrio Ecologico “Vasche ex Zuccherificio” dove da tempo trovano rifugio le biodiversità. Anche il traliccio nel casertano è diventata una dimora fissa. Ogni primavera la stessa coppia di cicogne bianche torna là dove ad aspettarle c’è un nido pronto ad accoglierle e una squadra di Guardie Zoofile dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). Tutte le fasi di crescita dei giovani volatili, infatti, da quando escono dall’uovo al primo volo, sono monitorate grazie a webcam in modo da studiare la loro interazione con i tralicci.