Da un rapporto del Cnr risulta che il tasso di mortalità nei paesi meno sviluppati è più alto. Questo perchè il sistema produttivo è più arretrato e meno all’avanguardia
Ci sono più vittime per l’inquinamento nei paesi in via di sviluppo che in quelli più avanzati. Quella che al primo impatto sembra un’assurdità è in realtà il risultato di un rapporto sull’economia del Mediterraneo presentato a Napoli dal Cnr, la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia. La mortalità per inquinamento ambientale nei paesi poveri è addirittura dieci volte superiore nonostante i livelli di inquinamento siano in assoluto nettamente inferiori rispetto ai paesi ricchi e pieni di consumismo. Questo perché in questi paesi il sistema di produzione è più arretrato e sicuramente meno all’avanguardia. Al crescere dello sviluppo, i paesi possono infatti permettersi tecniche di produzione più efficienti, virare la struttura economica verso settori meno inquinanti, cambiare attitudini culturali e aumentare il valore della qualità ambientale nel paniere dei consumatori. Come fare allora per migliorare la situazione? La risposta arriva da Salvatore Capasso, ordinario di Politiche Economiche all'universita' Parthenope di Napoli che insieme al dato lanciala sfida più suggestiva, quella di trasferire le nostre tecnologie in questi paesi.
Scarsa crescita delle fonti rinnovabili
Dal rapporto emerge anche un altro dato importante che riguarda l'impiego di energia prodotta da fonti rinnovabili, soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo che non hanno un'economia particolarmente florida. Sono aree particolarmente esposte agli effetti del cambiamento climatico, eppure la quota di rinnovabili, secondo il rapporto Cnr, dal 1971 al 2016 e' cresciuta soltanto del 2%. Un dato che non combacia con l'enorme potenziale dell'area del Mediterraneo per la produzione energetica da fotovoltaico.