Livelli di antibiotici allarmanti in decine di fiumi nel mondo, con la dispersione ambientale aumenta il rischio di diffusione dell'antibiotico-resistenza. Così dimostra il nuovo studio dell'università di York, in accordo con le sollecitazioni dell'Ema
I fiumi di tutto il mondo sono più inquinati che mai a causa degli antibiotici, che superano i livelli di sicurezza fino a 300 volte. Il dato arriva da un nuovo studio dell'università di York, nel Regno Unito. E conferma quanto già detto in passato dall'Agenzia europea del farmaco (Ema), che ha nuovamente invitato le aziende farmaceutiche a sviluppare alternative per le infezioni batteriche, offrendo il supporto di una task force dedicata, la Innovation Task Force.
I risultati della ricerca
I ricercatori universitari hanno misurato la presenza di 14 tra gli antibiotici più comuni nei fiumi di 72 diversi Paesi, in 6 continenti diversi. Il risultato è allarmante: sono state trovate tracce nel 65% dei siti monitorati, compresi i grandi fiumi come il Mekong o il Tamigi. Il metronidazolo, impiegato per guarire infezioni batteriche della pelle e della bocca, è quello più presente, con una concentrazione - in Bangladesh - che supera di 300 volte i livelli considerati sicuri.
Le situazioni peggiori sono state trovate in Bangladesh, Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria, mentre in Europa un sito in Austria è risultato il più inquinato. "Il problema non riguarda solo i grandi fiumi asiatici e africani, ma quelli americani ed europei; in sostanza il mondo intero", avvisano i ricercatori. Batteri resistenti agli antibiotici erano stati individuati persino nell'Artico.
Il pericolo antibiotico-resistenza
I siti più inquinati sono di solito vicino a impianti di trattamento dei rifiuti o in zone instabili dal punto di vista della sicurezza. "Molti scienziati ora riconoscono il ruolo dell'ambiente nello sviluppo della resistenza agli antibiotici - ha spiegato Alistair Boxall, uno degli autori della ricerca inglese -. I nostri dati dimostrano che la contaminazione dei fiumi può essere uno dei veicoli".
Ecco perché diventa fondamentale ridurre l'uso inappropriato degli antibiotici, ad esempio l'impiego eccessivo negli allevamenti (IL NOSTRO SPECIALE), limitando la diffusione di batteri sempre più resistenti che potrebbero rendere alcune malattie - ad oggi curabili - incurabili nel futuro più prossimo.
Oms: 700mila morti l'anno
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), circa 700mila persone ogni anno muoiono a causa di infezioni resistenti ai farmaci. Una cifra destinata ad arrivare a 10 milioni di morti entro il 2050, se non verranno presi provvedimenti.
La Innovation Task Force dell'Ema avrà il compito di facilitare l'interazione iniziale e le discussioni tra gli innovatori e le agenzie regolatorie, per giungere il prima possibile alla sperimentazione di farmaci alternativi agli antibiotici odierni. Ogni nuovo prodotto per il trattamento di infezioni batteriche o fungine potenzialmente letali o debilitanti potrà essere valutato con il gruppo dell'Ema, che contribuirà a dare la priorità e velocizzare lo sviluppo di questi farmaci.