Una troupe, insieme al ministero della Difesa di Mosca, è arrivata sull’isola Kotelny, una zona militare al largo della costa artica del Paese, dove in 6 anni sono state costruite 475 strutture militari per "difendere le risorse naturali"
Un reportage di Sky News svela le strategie militari russe nell’Artico. Una troupe, insieme al ministero della Difesa di Mosca, ha raggiunto l’isola Kotelny, una zona militare che fa parte del nuovo arcipelago siberiano al largo della costa artica del Paese. In questo territorio, in 6 anni, sono state costruite 475 strutture militari "a scopo difensivo".
La base militare
Molte costruzioni sono piccole, ma c’è anche una base vera e propria, chiamata Northern Clover. Per essere funzionale nonostante le condizioni climatiche artiche, il sistema missilistico antiaereo russo Pantsir-S è stato modificato appositamente.
“Siamo qui per il controllo dello spazio aereo”
“La nostra divisione è qui per il controllo radar dello spazio aereo e per controllare le tratte del mare del Nord”, ha spiegato un militare russo. La Russia, infatti, spiega di volersi difendere da ogni potenziale saccheggio delle sue risorse naturali e spera di trarre beneficio dagli scambi commerciali che aumentano grazie all’innalzamento della temperatura dell’Artico. Ma un analista militare russo ritiene che la premessa sia fallace: “La teoria è molto lontana dalla realtà - ha detto lo studioso - perché se da una parte è vero che le temperature si stanno alzando, dall’altra tutte le infrastrutture sulla costa spariranno molto velocemente”.
Base con un armamento nucleare
Intanto la Nato ritiene che un Artico militarizzato dalla Russia corrisponderebbe a una Russia più assertiva. Una base russa con un armamento nucleare, che include 12 strategici sottomarini nucleari, è stata costruita sul fianco settentrionale dell’isola.
Lo scopo difensivo
La Russia insiste nel dire che la costruzione di strutture militari nell’Artico è puramente a scopo difensivo. Ma mentre la Nato e la Russia bloccano le rispettive risorse nel nord estremo, la Gran Bretagna annuncerà la sua nuova strategia nell’Artico, che vedrà i Royal Marines impegnati in un addestramento annuale durante la stagione fredda con la Norvegia e l’introduzione di nuovi veicoli caccia sottomarini.