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Cresce il numero di alberi nel mondo: +7,1% dal 1982

Ambiente
In 35 anni il numero delle foreste è aumentato (Getty Images)

In 35 anni la superficie mondiale in cui cresce della vegetazione si è arricchita di 2,24 milioni di km quadrati: lo rivela uno studio dell'Università del Maryland

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La Terra ha più alberi. Dal 1982 al 2016 la superficie mondiale coperta da vegetazione è aumentata del 7,1%. Secondo uno studio dell'Università del Maryland pubblicato su Nature, i nuovi alberi si estendono per 2,24 milioni di km quadrati, un'area pari a Texas e Alaska messi insieme. Il fenomeno di crescita è andato a compensare gli effetti della deforestazione nelle aree tropicali.

I numeri della ricerca

Lo studio ha preso in considerazione foto satellitari, che hanno esaminato le foreste di America, Europa e Asia, le zone polari e la Cina, dove i piani di riforestazione vanno avanti da molti anni. In Occidente i boschi sono tornati a crescere a causa dell'abbandono delle colture, mentre nelle zone polari gli alberi sono cresciuti a causa del riscaldamento globale. Secondo la ricerca la copertura mondiale di alberi negli ultimi 35 anni è passata da 31 a 33 milioni di km quadrati. L'aumento maggiore si è verificato nelle foreste temperate continentali (+726.000 km quadrati), foreste boreali di conifere (+463.000 km quadrati), foreste umide subtropicali (+280.000 km quadrati), Russia (+790.000 km quadrati), Cina (+324.000 km quadrati) e Usa (+301.000 km quadrati).

Le zone che hanno perso più alberi

Le aree terrestri tropicali sono invece quelle che nello stesso periodo hanno subito le perdite maggiori in termini di alberi. Le foreste umide tropicali hanno visto ridursi la superficie alberata di 373.000 km quadrati, quelle pluviali tropicali 332.000 km quadrati, mentre le foreste secche tropicali sono diminuite di 184.000 km quadrati. I dati dello studio sembrerebbero contraddire quanto affermato dalla Fao, che parla di una perdita di foreste netta tra il 1990 e il 2015. La differenza però - spiegano gli studiosi - va ricercata nel diverso approccio alla questione: l'agenzia alimentare dell'Onu prende in considerazione le foreste, mentre loro valutano la copertura di alberi. Quindi se da un lato la Fao esclude dalla sua analisi le piantagioni di olio di palma o di alberi da legna (considerandoli parte del fenomeno "deforestazione"), dall'altro la ricerca del Maryland li include nel conteggio trattandosi sempre di alberi.