Maltempo primaverile scombussola le api: -50% produzione di miele

Ambiente
Le piogge di questa primavera hanno impedito alle api di uscire dalle arnie per svolgere il loro prezioso viaggio verso i fiori e il polline (Getty Images)
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La stima è della Colidretti. Gli animali restano nelle arnie per effetto della pioggia durante la fioritura

Le api non escono dalle arnie a causa del maltempo. Per questo Coldiretti stima una riduzione della produzione di miele fino al 50% per i primi raccolti. Infatti, la pioggia durante la fioritura ha impedito agli insetti di svolgere il prezioso lavoro di trasporto del polline da una pianta all'altra

Primavera instabile

Secondo le rivelazioni di Coldiretti le precipitazioni sono state addirittura superiori del 74% alla media di stagione. A influenzare il calo di produzione, anche il gelo di inizio anno, che aveva causato la regressione dello sviluppo delle famiglie e ulteriori perdite di quelle già deboli e debilitate per via dalla siccità della scorsa estate. "Questa primavera instabile – sottolinea la Coldiretti - sta creando grossi problemi agli alveari in alcune aree del Paese perché il maltempo ha compromesso le fioriture e le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e quindi non stanno riuscendo a produrre miele ma difficoltà si registrano anche per l’impollinazione delle piante da frutto, con la prevedibile conseguenza di una minore disponibilità di prodotto, senza una decisa inversione di tendenza".

Un anno difficile per il miele

Gli effetti del clima instabile rischiano di aggravare una situazione già difficile. Infatti, già nel 2017 la produzione di miele si è ridotta a meno di 10 milioni di chili, uno dei risultati peggiori della storia dell’apicoltura moderna da almeno 35 anni. Per questo, le importazioni di miele hanno superato i 23 milioni di chili con un aumento di quasi il 4% rispetto all’anno precedente. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria, con oltre 8 milioni e mezzo di chili, e Cina con quasi 3 milioni di chili.

Come scegliere il miele

Per evitare frodi alimentari, Coldiretti consiglia di verificare con attenzione l'origine del miele in etichetta oppure di rivolgersi direttamente a produttori di aziende agricole, agriturismi o di acquistare direttamente nei mercati Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale - dove non sono ammesse coltivazioni Ogm, a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina - è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”. Se invece proviene da Paesi extracomunitari deve essere riportata la dicitura “miscela di mieli non originari della CE”. Se si tratta di un mix, va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

I benefici del miele

Il calo del lavoro delle api mette a rischio la produzione di un alimento multifunzionale, utilissimo per l'organismo umano. Infatti, può essere usato per i dolci, per i condimenti, per le bevande, per le tisane e come aiuto contro i mali di stagione, ma anche come componente di creme di bellezza per la pelle e per gli impacchi nutrienti per i capelli. Il miele ha proprietà antibatteriche e anti infiammatorie, ma è anche un energizzante naturale. "In Italia – spiega Coldiretti – esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino". Nelle campagne italiane ci sono 1,2 milioni gli alveari curati da 45.000 apicoltori tra hobbisti e professionali. Solo l'impollinazione e le coltivazioni hanno un valore stimato in più di 2 miliardi di euro.

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