Coldiretti, la vendemmia 2017 sarà tra le più scarse dal dopoguerra

Ambiente
Secondo Coldiretti, però, la domanda del vino italiano all'estero, con un aumento del 6,3% in valore, continua a volare registrando il record storico rispetto allo scorso anno (Fotogramma)
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Secondo l'associazione degli agricoltori italiani per "effetto delle condizioni climatiche anomale" registrate quest'anno ci sarà un consistente calo della produzione che, per Assoenologi, provocherà una flessione di circa il 25% rispetto al 2016

La vendemmia del 2017 sarà "tra le più scarse dal dopoguerra" per "effetto delle condizioni climatiche anomale" registrate quest'anno. Lo rivela Coldiretti dopo aver analizzato i dati Istat sul commercio estero. Secondo l'associazione degli agricoltori italiani il caldo e la siccità degli ultimi mesi hanno contribuito alla vendemmia "più precoce dell'ultimo decennio", che ha risentito maggiormente, rispetto agli anni precedenti, delle condizioni climatiche sfavorevoli. Secondo le stime di Coldiretti quest'anno si arriverà, infatti, a una produzione che supererà a malapena i 41,1 milioni di ettolitri, tra le più scarse dal 1947. Un calo che viene parzialmente attutito della domanda del vino italiano all'estero che, con un aumento del 6,3% in valore, continua a volare registrando il record storico rispetto allo scorso anno, quando erano stati raggiunti su base annuale i 5,6 miliardi di euro.

Calo circa del 25%

Le previsioni pessimistiche per la vendemmia del 2017 vengono condivise anche da Assoenologi, secondo cui le prime stime rivelano una produzione di vino e mosto inferiore di ben 13 milioni di ettolitri rispetto allo scorso anno, pari ad una flessione di circa il 25%. Un bilancio che, con 41,1 milioni di ettolitri, si colloca tra le prime 6 vendemmie più scarse dal 1947 ad oggi (1947 - 36,4 milioni di Hl; 1948 - 40,4 milioni di Hl; 1949 e 1950 - 41 milioni di Hl; 2012 41,1 milioni di Hl). Nello specifico Coldiretti prevede cali del 40% nel Lazio e in Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d'Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia e del 20% in Sardegna. In Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto, invece, la riduzione sarà del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. Unica regione in controtendenza secondo l'associazione degli agricoltori italiani sarà la Campania, dove si stima un aumento del 5%.

Vendemmia precoce

Per Coldiretti gran parte del calo della produzione è imputabile alla precocità della vendemmia di quest'anno che è stata anticipata di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno a causa del "bizzarro andamento climatico". Nel 2017 secondo l'associazione degli agricoltori l'inverno è stato asciutto e più mite con un precoce germogliamento della vite, "che ha favorito danni da gelate tardive, ma anche causati da siccità persistente e da episodi localizzati di grandinate".

Primato produttivo

Il calo di produzione, secondo Coldiretti, non ci dovrebbe far perdere il primato mondiale davanti alla Francia, anch'essa vittima di una forte flessione rispetto al 2016 "per un totale stimato attualmente tra i 36 e i 37 milioni di ettolitri". Fenomeno che non ha risparmiato neanche un altro grande produttore come la Spagna, dove gelate tardive e siccità stanno mettendo a dura prova i viticoltori. 

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