Messico, l'uragano Franklin è arrivato sulla terraferma

Ambiente
L'arrivo dell'uragano Franklin in Messico ha già portato danni (Getty Images)

Il Centro nazionale per gli uragani di Miami, Florida, ha annunciato che il fenomeno riclassificato come uragano di categoria 1 ha toccato lo stato di Veracruz. Le autorità chiudono le scuole e sospendono le attività turistiche

Il Messico si prepara ad affrontare il primo uragano nell'Atlantico della stagione 2017. L'uragano Franklin ha toccato terra nell'est del Paese, più precisamente nello stato di Veracruz.

Chiuse le scuole e sospeso il turismo

Ad annunciare l'arrivo di Franklin sulla terraferma è stato il Centro nazionale per gli uragani di Miami, Florida, secondo il quale i danni provocati dall'uragano si potrebbero verificare sul tratto di costa compreso tra Puerto de Veracruz e Cabo Rojo. Nel corso della notte italiana, gli esperti hanno riclassificato il fenomeno meteorologico spostandolo da tempesta tropicale a uragano di categoria 1 sostenuto da venti che soffiano fino a 140 chilometri orari. L'annuncio ha portato le autorità messicane ad adottare misure precauzionali come la chiusura temporanea delle scuole e la sospensione delle attività turistiche e di navigazione.

Il cammino di Franklin

Il fenomeno chiamato Franklin è arrivato l'8 agosto nelle acque del Golfo del Messico, dopo aver attraversato la penisola dello Yucatan (Est), accompagnata da forti piogge che hanno investito le località del Mar dei Caraibi senza causare danni o feriti. Secondo Yolanda Baizabal, segretario della Protezione Civile di Veracruz, prima della riclassificazione di Franklin erano “circa 90 comuni e più di due milioni di persone” interessate dal fenomeno che avrebbe potuto portare inondazioni ed evacuazioni di massa. Il cambio di status di Franklin vede comunque le autorità già pronte a una situazione di emergenza. Lo ha sostenuto Luis Felipe Puente, coordinatore nazionale della Protezione Civile, precisando che sono già stati allestiti circa 3mila rifugi temporanei negli Stati interessati e che “4.551 uomini della difesa sono già stati schierati sul campo e che – ha aggiunto Puente – altri 277mila sono in stato di allerta, così come sei aerei per il trasporto delle persone e due elicotteri”.

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