Xylella: installato sugli ulivi un sensore che rivela la malattia
AmbienteIl dispositivo sarà in grado di rilevare e trasmettere in tempo reale via internet i parametri linfatici vitali della pianta, che possono indicare la presenza del batterio
Un sensore rivelerà se gli ulivi hanno contratto la xylella. Il progetto si chiama "XF-Actors" e sfrutterà un dispositivo creato dal professor Riccardo Valentini del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti climatici (Cmcc). Sarà installato sul tronco degli alberi e comunicherà i dati sui parametri linfatici della pianta in tempo reale.
Come funziona "Tree Talker"
Il sensore "Tree talker", lungo 12 centimetri, è stato installato per la prima volta questa mattina su alcune piante di ulivo tra Nardò e Squinzano, già affette da xylella. Il dispositivo è in grado di rilevare 24 ore su 24 il trasporto idrico all'interno della pianta, l'umidità del fusto e le variazione di colore delle foglie, arrivando a riferire persino il diametro della chioma. L'ulivo così diventa un vero e proprio "albero parlante". Se i parametri non combaciano con quelli di una pianta in salute e denunciano quindi una sofferenza dovuta all'infezione del batterio, il sensore avverte chi sta monitorando l'ulivo. La fase sperimentale sarà condotta su 60 piante su cui verranno installati altrettanti sensori. Il costo contenuto dell'apparecchio - 100 euro - fa ipotizzare che altri agricoltori potrebbero richiederlo, aumentando così la base della sperimentazione.
Gli obiettivi del progetto "XF-Actors"
Finora gli esperti hanno portato avanti la pratica dell'eradicazione delle piante infette. Questa nuova tecnologia potrebbe però evitare il ricorso estensivo di questa tecnica, stabilendo precocemente lo stato della malattia nell'ulivo contaminato. Il sensore, sviluppato dalla Fondazione CMCC in collaborazione con centri di ricerca internazionali coordinati dal CNR di Bari e l'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, vorrebbe sviluppare un sistema di diagnosi precoce di Xylella fastidiosa a diversi livelli, osservando l'evoluzione dalla singola foglia all'intero territorio. Monitorando il flusso dei dati, sarà infatti possibile determinare quali ulivi sono più esposti al contagio a causa delle condizioni ambientali circostanti in cui magari il batterio ha già prodotto i suoi effetti. "I dati - ha spiegato il prof. Valentini, presente al momento dell’installazione dei sensori sui primi ulivi nelle campagne di Nardò, - sono raccolti e trasmessi quasi in tempo reale, ogni trenta minuti, in internet, per cui è possibile seguire la situazione da una pagina web, analizzare gli andamenti stagionali, e valutare per esempio se la siccità possa avere un qualche effetto aggravante in concomitanza con la malattia".