Everest, arrivano le borse per rimuovere i rifiuti delle spedizioni

Ambiente
Una veduta aerea della zona del monte Everest (Getty Images)

Con oltre 500 scalatori internazionali che tenteranno l'ascesa nella primavera 2017, gli addetti ai lavori hanno messo a punto soluzioni per salvaguardare l'ambiente montano

Da molti anni la vetta dell'Everest, la cima più alta del pianeta con i suoi 8.848 metri, non è più una meta riservata solo a pochi alpinisti di grande esperienza. Numerosi scalatori, anche meno preparati dal punto di vista tecnico, possono infatti riuscire a raggiungerla grazie al supporto di spedizioni organizzate. Una tendenza confermata anche per la primavera 2017 quando, secondo quanto riportato dal quotidiano nepalese "The Himalayan Times", saranno oltre 500 gli stranieri che proveranno a raggiungere il "tetto del mondo" dal versante del Nepal. Una presenza umana che ha un impatto sull'ambiente montano ponendo problematiche come quella dello smaltimento dei rifiuti in alta quota. Le autorità e gli addetti ai lavori stanno cercando di correre ai ripari fornendo gli strumenti necessari per ripulire l'area.

 

Gruppi numerosi - La prima spedizione della stagione, composta da 15 scalatori statunitensi, è già partita dalla località Lukla per raggiungere il campo base I di acclimatazione: può contare come guida sull'alpinista Dallas Glass e annovera tra i suoi membri un altro scalatore d'esperienza come Jim Davidson. Ang Jangbu Sherpa della "Beyul Adventure Pvt" ha anche aggiunto che un altro gruppo di stranieri formato da 17 persone è pronto a partire non appena avrà completato le procedure di autorizzazione. E a conferma che l'Everest è una delle mete più gettonate, c'è anche la testimonianza di Mingma Sherpa della compagnia "Seven Summit Treks", che ha sottolineato come delle 15 spedizioni che sta organizzando ben otto (per un totale di 65 persone) riguardano la vetta più alta al mondo.

 

Emergenza rifiuti - Nell'organizzazione di queste spedizioni, già resa difficile dall'ambiente impervio che viene affrontato, gli addetti ai lavori hanno deciso di porre particolare attenzione allo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla presenza umana nei percorsi verso le cime himalayane. Secondo quanto indicato dalla "Expedition Operators Association of Nepal", infatti, saranno utilizzati grandi sacchi per raccogliere l'immondizia delle spedizioni, che viaggeranno insieme agli scalatori. Si tratta di contenitori in grado di trasportare fino a 80 chilogrammi di materiale di scarto, che potranno poi essere affidati agli elicotteri che fanno la spola tra il Campo 2 (posto a 6.400 metri di altezza), dove portano provviste ed equipaggiamento, e il Campo base dove normalmente tornavano invece scarichi. Una soluzione economica, che evita alle guide il rischio di tornare al campo base con pesanti sacchi carichi di immonidizia: gli sherpa verranno comunque ricompensati con 2 dollari ogni chilogrammo di rifiuti se porteranno al Campo base ciò che gli scalatori hanno lasciato sulla montagna.

 

Materiali da rimuovere - Questo intervento a tutela dell'ambiente è reso ancora più urgente dalla necessità di rimuovere i rifiuti e il materiale abbandonati al Campo 2 nelle stagioni 2014 e 2015, entrambe interrotte prematuramente a seguito rispettivamente di una valanga che uccise 16 guide nepalesi e del devastante terremoto che colpì la zona due anni fa.

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