La denuncia del Wwf: aree naturali protette solo sulla carta

Ambiente
Il ghiacciaio dell'Aletsch in Svizzera che, con i suoi 120 chilometri quadrati di superficie, è il più esteso delle Alpi (Getty Images)

In un report l’associazione ambientalista segnala ritardi burocratici e inadempienze diffuse degli Stati membri dell’Ue. Solo una percentuale ridotta di specie animali e vegetali di habitat tutelati presenterebbe un buono stato di conservazione

In Europa oltre la metà delle aree naturali risultano protette. Ma solo sulla carta. La denuncia arriva dal Wwf che in un nuovo report punta il dito contro ritardi burocratici, mancata applicazione delle norme e inadempienze diffuse in tutti gli Stati membri dell'Ue. L’Unione europea rischia, se non si dovesse invertire questo trend, di mancare gli obiettivi fissati per il 2020: arrestare e invertire la perdita di biodiversità e di servizi per l’ecosistema.

 

Il nuovo report del Wwf – Il documento stilato dall’associazione ambientalista denuncia principalmente la mancanza di piani di gestione adeguati nelle aree naturali. Secondo gli standard fissati dalla direttiva "Habitat" dell’Unione europea, solo il 23% delle specie animali e il 16% di quelle vegetali presenterebbero un buono stato di conservazione. L’obiettivo del report del Wwf è, di conseguenza, quello di presentare una panoramica delle problematiche principali da affrontare e fornire una rosa di soluzioni per applicare al meglio le norme europee già esistenti. Oltre a ciò, l’associazione ambientalista ha chiesto anche risposte urgenti: dall’aumento del numero di aree marine protette a una migliore applicazione degli obblighi di legge, passando per misure e piani efficaci per tutti i siti naturali comunitari.

 

Leggi solo sulla carta – Secondo il Wwf, ci sarebbero casi di violazione delle direttive Ue sulla natura: in Grecia, ad esempio, il turismo di massa starebbe minacciando le spiagge di nidificazione di tartarughe marine, mentre nell’area del Dogger Bank nel Mare del Nord, le pratiche di pesca mettono a repentaglio la sopravvivenza di banchi di coralli, molluschi e cetacei. “In Europa – sostiene Andreas Baumüller, responsabile delle Risorse naturali dell’Ufficio Wwf per la Policy europea – abbiamo leggi sulla natura tra le più forti al mondo, ma allo stesso tempo stiamo perdendo ogni giorno specie e habitat a causa di attività economiche illegali. La tutela rischia di rimanere solo sulla carta se non è sostenuta da una gestione efficace e un adeguato finanziamento sul territorio”.

 

Le iniziative di successo – Il report segnala, però, anche iniziative positive come la proficua collaborazione tra autorità locali e settore privato in Austria che ha portato alla creazione di un parco per il turismo naturalistico, il Tiroler Lechtal. O in Finlandia dove la pressione della Commissione europea e i divieti di pesca per le reti stagionali hanno contribuito a salvaguardare la foca degli anelli, una delle specie più rare al mondo di questo animale. E c’è un’iniziativa anche in Italia, a Torre Guaceto, riserva naturale dell’alto Salento dove un gruppo di pescatori artigianali partecipa alla gestione dell’area marina protetta.

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