Rapporto Ispra: in Italia la qualità dell’aria è ancora un problema
AmbienteAlmeno 18 capoluoghi di provincia italiani a dicembre del 2016 hanno già superato i livelli giornalieri di Pm10. Buone notizie, invece, da acque balneabili e inquinamento elettromagnetico
Presentato a Roma il dodicesimo Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano redatto dall'Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il problema principale in Italia resta la qualità dell’aria anche in questo 2016. Già 18 capoluoghi hanno superato il livello giornaliero di Pm10 a dicembre. Il report di quest’anno ha aggiornato i dati relativi a 116 aree urbane e si è articolato in nove aree tematiche: oltre alla qualità dell’aria tra i punti sensibili analizzati ci sono i trasporti, l'inquinamento acustico e magnetico, la sostenibilità, i rifiuti, le infrastrutture, il suolo e la qualità delle acque.
Qualità dell’aria: la situazione – Considerando i valori giornalieri di particolato presenti nell’aria, già al 13 dicembre 2016 18 capoluoghi di provincia hanno superato i limiti fissati. Frosinone e Venezia e le altre città della Pianura Padana sono le città che registrano la situazione peggiore. Male anche Napoli e Terni. Rispetto al 2015, la situazione non sembra migliorata in proiezione. I dati del 2016 resi noti dall'Ispra sono infatti ancora incompleti, visto che comprendono solo il primo semestre e non analizzano nel dettaglio quelli del periodo da luglio a dicembre, solitamente quello più a rischio per le emissioni. Nel primo semestre del 2016, ad esempio, a Torino per 30 giorni è stato superato il limite di Pm10, rispetto ai 93 dell'intero 2015. Nell'agglomerato urbano di Milano si è passati dai 63 giorni del 2015 ai 14 del primo semestre 2016, mentre a Vercelli da 52 a 23. Ma con i numeri del secondo semestre si prospetta una situazione in linea con quella del 2015. Già si sa, però, che i trasporti non hanno contribuito alla causa: nel 2016 è stata registrata una contrazione delle auto elettriche pari a 34 punti percentuali rispetto al primo semestre del 2015.
Migliora la qualità delle acque – Le buone notizie arrivano dalla qualità delle aree di balneazione confermata dal rapporto del 2016. Ispra ha monitorato le acque di nove capoluoghi di regione (Genova, Venezia, Trieste, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Catanzaro e Cagliari) prelevando 1090 campioni per verificarne il livello di contaminazione. Di questi, 1067 non hanno superato il valore limite. In media, quindi, il 98% dei campioni prelevati non ha superato i livelli di inquinamento previsti dalla legge. L’elemento principale di pericolo restano le alluvioni, visto che la popolazione a rischio tocca quasi i due milioni di abitanti, pari a oltre l’11% dei residenti nei 116 comuni considerati dal rapporto.
Inquinamento elettromagnetico, calano le criticità – Se nel biennio 2013-2015 era stato registrato un aumento del 10% del numero di stazioni radio base per telefonia mobile, la situazione sembra migliorata secondo l’aggiornamento dei dati al 2016. La quasi totalità dei superamenti dei limiti riscontrati tra 1999 e il 2016 (15 superamenti per gli elettrodotti, 151 per impianti radiotelevisivi e 39 per la telefonia mobile), sembrano essere infatti rientrati nei limiti di legge.