La misura sarà in vigore dalle 23 alle 5 del mattino a partire da lunedì 26 ottobre. "D'accordo con i sindaci del territorio abbiamo cercato di evitarlo intervenendo con misure chirurgiche, ma gli ultimi dati ci costringono a questa decisione", ha spiegato il presidente della Regione, Alberto Cirio
Via libera alle chiusure notturne anche in Piemonte. La decisione è stata presa durante l'incontro tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, le istituzioni e le associazioni di categoria che si è tenuto oggi pomeriggio. Le chiusure notturne, dalle 23 alle 5 del mattino, secondo quanto si apprende, verranno introdotte a partire da lunedì 26 ottobre. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Cirio: “Gli ultimi dati ci costringono a questa decisione"
"D'accordo con i sindaci del territorio abbiamo cercato di evitarlo intervenendo con misure chirurgiche, ma gli ultimi dati ci costringono a questa decisione", ha spiegato Cirio. "Sono misure dolorose, ma condivise – ha aggiunto - perché l'aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole più rigide. Servono misure di contenimento modulate sull'evolversi dell'epidemia". "Il sistema sanitario regionale piemontese e tutto il personale stanno facendo il massimo. Il potenziamento dei posti letto, delle terapie intensive e dei laboratori ci permette di combattere questa battaglia con maggior forza, ma ma servono comunque misure di contenimento modulate sull'evolversi dell'epidemia", ha aggiunto il governatore, impegnato fin da stamattina con la giunta nel dialogo con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, le Prefetture, i rappresentanti degli enti locali e delle forze economiche e produttive. L'ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza d'intesa con il presidente Cirio, sarà valida sino al 13 dicembre. "Lavoriamo ogni giorno con gli altri Presidenti, il Ministero della Salute e i nostri epidemiologi, monitorando ora per ora la situazione, pronti ad assumere, con la prudenza che ci ha contraddistinto fin dall'inizio, ogni decisione si renda necessaria per tutelare la salute pubblica", conclude Cirio osservando che la decisione di introdurre il coprifuoco è stata "condivisa da tutti".