Twin Peaks - La serie evento: la recensione dell'episodio 15

Serie TV
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Un ritorno inatteso, un amore che finalmente non deve più nascondersi, e forse, forse, l'atteso ritorno della coscienza di Dale Cooper. In attesa dei prossimi appuntamenti con la serie - ogni venerdì alle 21.15 per gli episodi doppiati in italiano, e ogni notte tra domenica e lunedì alle 02.00, prima degli episodi della nuova stagione de Il Trono di Spade, per quelli in versione originale sottotitolata -, leggi la recensione del quindicesimo episodio. Ovviamente ci sono SPOILER per chi non ha ancora visto l'episodio.

 

di Gabriele Acerbo
(@gabace)

 

 

Ti ho amato per troppo tempo. Ti ho amato per troppo tempo per smettere adesso. Sei stanca e vuoi essere libera. Il mio amore sta crescendo più forte, così come tu diventi un’ abitudine per me.
Con te la mia vita è stata meravigliosa.
Ti amo, ti amo, ti amo con tutto il mio cuore.
E non posso smettere adesso
Per favore, per favore, per favore, per favore no
Non farmi smettere adesso
Il mio cuore e la mia anima piangono

(Otis Redding)

 


Manca poco: circa quattro ore (l'ultimo episodio sarà infatti doppio) e la saga di Twin Peaks si concluderà, probabilmente per sempre. L’abbiamo amata per troppo tempo e quando finirà, come canta Otis Redding in una delle sequenze più indimenticabili di tutte e tre le stagioni, il nostro cuore e la nostra anima piangeranno. Auspicabilmente non tutti i misteri saranno risolti, così da alimentare nei nostri cuori la speranza che Twin Peaks prima o poi continuerà. Nel frattempo possiamo godere di alcune scene madri che aspettavamo da 25 anni, come il travolgente bacio tra Ed e la sua amatissima Norma di fronte agli avventori del Double R. Saranno finalmente sposi? Intanto noi ci emozioniamo con loro sulle note di I've been loving you too long di Otis Redding, appunto.

 

 

 

 

 

Godiamo anche per l’incontro - molto Lost Highway - tra Bad Cooper e Philip Jeffries all’interno del misteriosissimo convenience store, dove incrociamo Jumping Jack, personaggio saltellante dalla giacca rossa che avevamo intravisto in Fuoco cammina con me (era una delle strane creature che assistevano all’incontro tra Bob e il nano). Sotto la sua maschera bianca dal lungo naso a punta si nasconde in modo subliminale …Sarah Palmer! (Eh sì, la signora Palmer ci sta dando tante soddisfazioni, soprattutto dopo la sua performance cannibalica in parte 14. In rete c’è chi è convinto che la morte di Laura sia merito più di mamma Sarah che di babbo Leland). Lynch ovviamente fa di tutto per spiazzare: smentendo i fan che si aspettavano di rivedere in scena il Duca bianco nella sua ultima interpretazione, il ruolo di Jeffries un tempo ricoperto da David Bowie adesso è stato affidato da Lynch a un’enorme, fumante caffettiera!!!

 

 

 

 

 

Mentre alcuni misteri si infittiscono altri si dipanano. Ormai sembra sempre più probabile che il buon Cooper\Dougie Jones stia per risvegliarsi. Galeotta la trasmissione in tv del capolavoro di Billy Wilder ‘Viale del tramonto’, amatissimo da David Lynch: quando sente uno dei personaggi esclamare ‘Chiama Gordon Cole!’ – personaggio del film il cui nome è stato preso in prestito per battezzare il direttore sordo del Fbi impersonato da Lynch stesso – Cooper rimane sotto shock e cerca di tornare da dove è venuto, una presa elettrica.

 

 

 

 

 

Ma probabilmente la sequenza più indimenticabile e commovente di questi ultimi scampoli di Twin Peaks è l’addio che Margareth Lanterman-la Signora Ceppo, dà a noi tutti. Catherine Coulson, l’attrice che interpretava magnificamente la Log Lady, è morta di cancro un mese dopo l’inizio delle riprese della terza stagione. Grandissima amica di Lynch a partire dal suo primo lungometraggio, Eraserhead, e prima moglie del compianto Jack Nance, sarà ricordata in eterno per quel piccolo grande ruolo in Twin Peaks. A lei - e al tronco che le parlava - Lynch aveva affidato il ruolo delle Cassandre locali e per ogni puntata delle prime due stagioni aveva scritto per lei dei monologhi che rispecchiavano la filosofia di David Lynch in materia di creatività, religione, trascendenza. Frasi come questa: “A volte le idee, come fossero umane, saltano su e dicono ciao! Presentano sé stesse queste idee con le parole. Ma sono parole? Le idee parlano in modo così strano.

 

 

 

 

 

 

"Tutto quello che vediamo in questo mondo è basato sulle idee di qualcuno. Alcune idee sono distruttive, altre costruttive. Alcune idee ci arrivano sotto forma di sogno.” O come quest’altra: “C’è una certa tristezza in questo mondo perché ignoriamo molte cose. Sì, ignoriamo molte belle cose. Cose come la verità. Pertanto, la tristezza della nostra ignoranza è molto reale. Le lacrime sono vere. Che cosa sono le lacrime? Ci sono persino piccoli condotti, i dotti lacrimali, per produrre queste lacrime in caso di tristezza. Poi, il giorno in cui la tristezza ci colpisce, ci chiediamo: “Chissà se questa tristezza, che mi fa piangere, chissà se questa tristezza che mi spezza il cuore avrà mai fine?” La risposta, ovviamente, è sì. Un giorno, la tristezza avrà fine.”

 

 

 

 

 


In parte 15 Lynch e Frost decidono di far morire il loro adorato personaggio, al quale regalano anche una dedica nei titoli di coda. “Sto morendo” dice la signora Ceppo al telefono al vicesceriffo Hawk. “Tu sai che la morte è solo un cambiamento, non la fine. E’arrivata l’ora e si prova un po’di paura nel lasciar andare le cose!”

 

 

 

 

 

Lynch crede nella reincarnazione e, nel maggio del 1993, a conclusione della conferenza stampa di Cannes dedicata a Fuoco cammina con me, disse: “Ho la sensazione che là fuori possa esistere qualcosa di simile a delle particelle subatomiche invisibili, dei raggi x e forse qualcos’altro ancora, e che forse ci sia una piccola apertura dalla quale arrivare a un luogo sconosciuto.” 

 

La signora Ceppo sicuramente è là e ci aspetta.
 

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