Calenda a Sky TG24: “Non si può correre rischio di chiusura dell’Ilva”

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Il ministro dello Sviluppo economico, parlando del caso dell'acciaieria tarantina, ha detto che “è necessario che il ricorso al Tar venga ritirato”. Poi ha aggiunto: “Sono abituato agli insulti di Emiliano, il problema è ragionare sul merito delle questioni”. VIDEO

“È necessario che il ricorso al Tar sull’Ilva venga ritirato, perché mette a rischio un investimento che nel suo complesso vale 5,3 miliardi di euro nel mezzogiorno, per ricondizionare l’acciaieria più importante d’Europa”. Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, intervistato da Sky TG24, ha commentato gli ultimi sviluppi del caso dello stabilimento dell'acciaio di Taranto. “È importante dal punto di vista economico, dell’occupazione ma anche dal punto di vista ambientale. Ci sono 2,3 miliardi di euro per investimenti ambientali, stiamo parlando di cifre gigantesche, non possiamo perdere questa occasione”.

“Abituato a insulti di Emiliano”

“Non conosco la lobby del carbone, l’altra volta aveva detto che c’era la lobby del gas. Sono un po’ abituato agli insulti di Emiliano, non è questo il problema. Il problema, al di là di quello che Emiliano pensa di me, è ragionare sul merito delle questioni”, ha poi aggiunto il ministro Calenda a Sky TG24, commentando la dichiarazione del presidente della Regione Puglia, secondo il quale sul caso Ilva la lobby del carbone sta facendo pressioni sul ministro e sul Governo.

“Non capisco perché tenere strumento di pressione su governo”

Su Ilva “abbiamo fatto un tavolo molto lungo”, ha proseguito Calenda, “dove siamo andati provvedimento per provvedimento su quello che faremo dal punto di vista ambientale, e nel merito le differenze non c’erano. Se nel merito non ci sono differenze, non si capisce perché poi bisogna tenere, cito le testuali parole di Emiliano, ‘uno strumento di pressione sul Governo’, che non è di pressione sul Governo, rischia di essere di pressione sull’investitore che potrebbe decidere di lasciare”. Per questo, ha concluso il ministro, il ricorso al Tar sul piano ambientale dell'Ilva, presentato dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto, “va ritirato”.

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