La guerra in Afghanistan è stato il terzo conflitto più costoso di sempre per gli Stati Uniti, più che la guerra in Vietnam. Eppure i soldi non sono stati sufficienti a evitare il repentino ritorno al potere dei talebani.
La guerra in Afghanistan è costata migliaia di miliardi di dollari. Per gli Stati Uniti per la precisione si tratta di circa 2,3 bilioni di dollari, vale a dire 2.300 miliardi, secondo la stima del Watson Institute della Brown University. Circa mille miliardi sono stati spesi per le operazioni di combattimento, 530 per il pagamento degli interessi dei debiti contratti per finanziare l’intervento militare, 443 miliardi è l’incremento del bilancio del dipartimento americano per la difesa per le attività legate alla guerra e quasi 300 miliardi sono la spesa per la cura dei veterani rientrati negli Stati Uniti. Il contingente americano presente in pianta stabile ha raggiunto il suo picco nel 2011, con 110mila soldati presenti, a cui vanno aggiunti i contractors privati e il personale di supporto. Soldi e uomini che non sono stati però sufficienti a evitare il repentino ritorno al potere dei talebani, entrati il 15 agosto a Kabul.
Se confrontato con il prodotto interno lordo (Pil) dell’Afghanistan queste cifre diventano ancora più impressionanti. Secondo la Banca Mondiale il Pil afghano raggiunge ufficialmente quasi 20 miliardi di dollari correnti: per avere un metro di paragone il Pil italiano è attorno ai 1900 miliardi. La spesa del contingente americano nel paese è stata invece pari a circa – in media – 115 miliardi all’anno (nel video erroneamente riportata a 230 miliardi, ndr). Circa cinque volte di più di quanto ha creato l’economia afghana ogni anno.
L’intervento militare in Afghanistan è stato peraltro uno dei più costosi della storia degli Stati Uniti. Secondo l’elaborazione prodotta dal sito howmuch.net (basata su dati del congresso americano), si tratta del terzo più costoso conflitto di sempre, preceduto solo dalla Seconda Guerra Mondiale e dall’intervento in Iraq.
Molto ha fatto discutere il collasso repentino dell’esercito nazionale afghano, che per anni è stato finanziato e addestrato dalle forze occidentali. Su questo fronte i soli Stati Uniti hanno speso circa 83 miliardi di dollari per l’esercito e la polizia afghana, tra stipendi (33 mld), equipaggiamento (18,3 mld), infrastrutture (9,2) e addestramento (8,3). La stima è del Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction, un’agenzia del congresso Usa che ha il compito di valutare in modo indipendente le spese per la ricostruzione americana in Afghanistan.
Gli Stati Uniti non sono però stati i soli a intervenire nel paese. Secondo diverse stime, il Regno Unito avrebbe speso dall’inizio del conflitto circa 30 miliardi di dollari, la Germania circa 19 e l’Italia – secondo la stima dell’osservatorio sulle spese militari italiane Milex, promosso da attivisti per il disarmo – circa 10 miliardi di dollari di cui circa un decimo dedicato al sostegno delle forze di sicurezza afghane.