Covid, salgono casi in Sardegna. Solinas: “Battaglia non è finita, serve massimo impegno”
Cronaca“Non dobbiamo commettere l'errore di pensare che l'emergenza sia definitivamente alle spalle: serve ancora il rispetto delle misure anti-contagio”, ha detto il presidente. Nella regione i nuovi casi sono in aumento, spinti dalla circolazione della variante Delta, e l'Istituto superiore di sanità ha innalzato il livello di rischio da basso a moderato. Il governatore: “Minaccia non può essere sottovalutata”. Piano straordinario per il tracciamento dei casi nelle località costiere a maggior afflusso di turisti
“Non dobbiamo commettere l'errore di pensare che la battaglia sia conclusa e che l'emergenza sia definitivamente alle spalle: serve ancora il massimo impegno da parte di tutti e il rispetto delle misure anti-contagio”. È questo l’appello alla prudenza lanciato dal presidente della Sardegna Christian Solinas. Nella regione da sei giorni non si registrano decessi legati al coronavirus, ma i nuovi contagi sono in aumento: ieri, venerdì 9 luglio, se ne sono registrati 51, un record per questo periodo. L'Istituto superiore di sanità, nell'ultimo monitoraggio settimanale, ha innalzato il livello di rischio Covid dell'isola da basso a moderato (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).
Solinas: “Circolazione delle varianti è una minaccia”
“La circolazione delle varianti rappresenta una minaccia che non può essere sottovalutata”, ha sottolineato Solinas. E infatti, secondo gli esperti, la spinta a una nuova recrudescenza dei casi in Sardegna è data proprio dalla circolazione della variante Delta. Secondo la Fondazione Gimbe, nell’isola c'è stato un incremento del 22% dei nuovi positivi. Anche l'indice di trasmissibilità R(t) è schizzato verso l'alto arrivando dallo 0,96 della settimana scorsa all'1,09 di ora: è il più alto in Italia insieme con l'Abruzzo. Il governatore ha lanciato un appello anche in vista della finale di Euro 2020, quando l’Italia affronterà l’Inghilterra a Wembley. “Da tempo attendevamo di poter rivivere e condividere l'emozione per un grande evento sportivo, ma non dobbiamo dimenticare che il virus cammina sulle gambe delle persone”, ha raccomanda Solinas. Poi ha concluso: “Evitare gli assembramenti, mantenere il distanziamento sociale e l'uso della mascherina, eventualmente anche all'aperto, rappresentano un modo responsabile di poter vivere questo appuntamento".
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Il piano straordinario per il tracciamento di casi
Intanto, la Regione Sardegna e l'Ats hanno approntato un piano straordinario per il tracciamento di casi Covid nelle località costiere a maggior afflusso dei turisti, partendo dalla Gallura per poi arrivare anche negli altri territori isolani, con migliaia di tamponi pronti all'uso: 2.500 test molecolari giornalieri. A mettere in allarme, come detto, è la variante Delta. Nella rilevazione puntuale del 22 giugno, in Sardegna questa mutazione (B.1.167.2) del virus SarsCov2 aveva una prevalenza pari al 66,7%, la seconda in Italia dopo il Friuli-Venezia Giulia, ora si teme per i focolai: quello accertato a Usini, nel Sassarese, con 18 casi di variante indiana su 23 tamponi positivi, e quello a Ghilarza, nell'Oristanese, dove però non sono stati ancora sequenziati i campioni per poter certificare che si tratti di variante Delta. Entrambi i sindaci hanno messo una stretta ai loro cittadini sino ad arrivare - a Ghilarza - all'obbligo di mascherine all'aperto. Secondo gli esperti, questo ceppo colpisce soprattutto i non vaccinati mentre chi ha ricevuto le somministrazioni non ha sviluppato sintomi e il decorso della positività è durato un lasso di tempo, meno di 10 giorni, inferiore a quello ordinario. E infatti gli ospedali restano vuoti, con percentuali di occupazione dei posti letto che vanno dall'0% in terapia intensiva (un solo ricoverato in tutta l'Isola) al 2% nei reparti di medicina (33 pazienti).
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Vaccini, superato il milione e mezzo di dosi
Per quanto riguarda i vaccini, Solinas ha ricordato come nella regione sia stato superato il milione e mezzo di dosi somministrate. “Oggi la ripartenza è una realtà e tutta la Sardegna ha iniziato da settimane a muovere i primi passi in una nuova normalità, in un contesto epidemiologico estremamente favorevole raggiunto a costo di grandi sforzi”, ha detto Solinas. Poi ha avvertito: “L'entusiasmo per aver ripreso in mano le nostre vite e la nostra socialità non può però portarci ad abbassare la guardia contro il virus, qualunque sia la circostanza". Anche l'assessore alla Sanità Mario Nieddu ha spiegato che “le vaccinazioni proseguono senza sosta e la Sardegna oggi è fra le prime sette regioni per dosi somministrate tra quelle ricevute, all'89,7%, al di sopra della media nazionale”. “La campagna di immunizzazione è la nostra arma più forte contro il Covid, ma non è l'unica. I comportamenti individuali possono ancora fare la differenza. Serve ancora uno sforzo se vogliamo impedire che il virus riprenda forza. La pressione sugli ospedali ormai è quasi azzerata, ma a preoccupare sono i focolai su cui è concentrata tutta la nostra attenzione”, ha concluso.