Butac.it inaccessibile, “sequestro preventivo” per il sito antibufale

Cronaca
Butac.it dopo il sequestro

Il provvedimento è stato disposto della Procura di Bologna. Il fondatore Michelangelo Coltelli spiega che è conseguenza di una querela per diffamazione presentata da un medico per un articolo pubblicato online nel 2015

“Sito web sottoposto a sequestro preventivo”. È questa la schermata che, da questa mattina, si trova davanti chi prova ad accedere all’indirizzo Butac.it. Il sito antibufale, che quindi è inaccessibile, è stato sottoposto a sequestro preventivo dal gip su richiesta della Procura di Bologna. Il fondatore Michelangelo Coltelli, attraverso Facebook, ha spiegato che il sequestro è conseguenza di una querela per diffamazione presentata da un medico per un articolo pubblicato sul sito nel 2015. “Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto”, ha aggiunto.

Coltelli: “Evitare 'shitstorm'”

In un altro post, il blogger bolognese Coltelli ha chiesto di “evitare 'shitstorm' di alcun genere su bacheche di soggetti che ritenete d'aver identificato, non ne hanno colpa alcuna, loro diritto era querelare, la giustizia farà il suo percorso!”. Lo “shitstorm” è la pratica di inondare di messaggi per lo più offensivi le pagine social responsabili di una determinata opinione o azione. Butac, acronimo di “Bufale un tanto al chilo”, è uno dei più noti siti italiani di debunking e nel corso degli anni si è occupato di verificare molte delle false notizie diffuse soprattutto sul web.

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