Caso Cesaro, il giudice Cioffi chiede di lasciare il processo

Cronaca
Luigi e Armando Cesaro (Ansa)
cesaro

Il presidente collegio, che dovrà giudicare i fratelli del deputato di FI nel processo per concorso esterno in camorra, chiede di potersi astenere. La decisione dopo la pubblicazione della foto che lo ritrarrebbe a una convention degli azzurri. Circostanza che smentisce

Giuseppe Cioffi, presidente del collegio che dovrà giudicare i fratelli del deputato di Forza Italia, Luigi Cesaro, ha presentato al presidente del tribunale di Napoli nord una istanza di astensione. La decisione arriva dopo le polemiche suscitate da una sua presunta partecipazione a una convention di Forza Italia nell'ottobre scorso. Presenza testimoniata da una foto davanti ad alcune bandiere di Fi. Il magistrato però smentisce la circostanza e sostiene che la foto sia stata scattata il giorno dopo, a convention terminata. Cioffi fa parte del collegio competente nel processo per concorso esterno in camorra ad Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli di Luigi, deputato nonché candidato di Forza Italia nell’election day del 4 marzo prossimo.

“La mia carriera è una casa di vetro”

"Non voglio fare nessun braccio di ferro, la mia vita e la mia carriera sono case di vetro", ha detto Cioffi nel commentare la sua decisione. "Ora, naturalmente, sulla mia istanza deciderà la dottoressa Garzo, presidente del tribunale di Napoli nord. Non ho fatto nulla per cui dovessi astenermi, ma a questo punto il clamore sollevato dalla vicenda mi fa preferire un passo indietro. La campagna mediatica nazionale su questo caso può creare turbamento nei giovani colleghi che sono con me nel collegio. E lo faccio anche per lo scompiglio che si è venuto a creare nella mia famiglia", ha chiarito.

Orlando aveva avviato accertamenti, il Cms l’apertura di una pratica

Cioffi si era esposto anche subito dopo la pubblicazione delle foto, nel tentativo di smorzare le polemiche che, intanto, erano cresciute: "Non ho mai preso parte alla convention di Forza Italia ad Ischia, mi sono solo trovato il giorno dopo a prendere un caffè con alcuni amici presso il bar dell'albergo dove si era tenuto il meeting, con le bandiere del partito che ancora non erano state rimosse", aveva detto qualche giorno fa. Il 31 gennaio scorso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, tramite l’ispettorato, aveva avviato accertamenti preliminari sulla vicenda. Contemporaneamente il Comitato di presidenza del Csm aveva dato il via libera all'apertura di una pratica contro il magistrato. Oggi, 2 febbraio, la decisione di Cioffi di chiedere un’istanza di astensione. Ora si aspetta di capire cosa deciderà in merito la presidente del tribunale di Napoli nord. 

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