Il gip ha accolto la richiesta della Procura, secondo cui le scritte e le immagini dello stabilimento balneare riferite al Ventennio rientrano nell'ambito della libertà di pensiero garantita dalla Costituzione
Archiviate le accuse di apologia del fascismo per Gianni Scarpa, l'ormai ex gestore dello stabilimento balneare di Chioggia diventato un caso l'estate scorsa per le immagini esposte di Benito Mussolini e le scritte inneggianti al Ventennio.
Il gip per le indagini preliminari Roberta Marchiori, accogliendo la richiesta della Procura, ha firmato il decreto di archiviazione. Per la Procura, come riportano i giornali locali, le scelte di Scarpa vanno ricondotte nell'ambito della libertà di pensiero garantita dalla Costituzione. I cartelli erano stati fatti rimuovere dal prefetto dopo il clamore suscitato dal caso, che aveva portato, tra l'altro, alla non riconferma di Scarpa come gestore della struttura Punta Canna nella frazione di Chioggia Sottomarina.