Femminicidio, i dati di Sos Stalking: 84 vittime nel 2017

Cronaca
Un'iniziativa della polizia contro il femminicidio in stazione Centrale a Milano (La Presse)

Il ministro della Giustizia Orlando in Commissione: quasi il 75% delle volte l'autore dell'omicidio è italiano

Nel 55,8% dei casi di femminicidio, tra autore e vittima c'è una relazione sentimentale. E quasi il 75% delle volte in cui a essere uccisa è una donna, lo è per mano di un italiano. Sono alcuni dei dati di uno studio sul fenomeno della violenza di genere nel nostro Paese, diffusi dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.

84 femminicidi nel 2017

Orlando ha illustrato i risultati nel corso di un'audizione davanti alla Commissione di inchiesta sul femminicidio mercoledì 22 novembre. Stessa giornata in cui SOS Stalking ha diffuso i dati sugli omicidi di donne in Italia, che prima della fine di questo 2017 sono già 84 (contro gli 88 registrati a novembre 2016, quando i casi totali di omicidi di donne furono 115). Secondo lo studio presentato dal Guardasigilli – basato sull'esame di 417 sentenze per violenze di genere, 355 delle quali su femminicidi, avvenuti tra 2012 e il 2016 – più della metà delle volte tra uomo e donna c'è (o c'è stata) una relazione: nel 63,8% di questi si tratta di un rapporto di matrimonio o di convivenza in atto, nel 12% di una relazione sentimentale mentre nel restante 24% tra i due c'era stata una relazione terminata prima dell'omicidio. Nel 17,5% dei casi totali, tra vittima e autore dell'omicidio c'è una relazione di parentela (più della metà delle volte, madre e figlio), nel 15,1% di conoscenza o amicizia e solo nel 2,2% le persone coinvolte hanno un legame lavorativo.  

I carnefici sono per la gran parte italiani

Nella quasi totalità dei casi (98%) l'autore del femminicidio è un uomo fra i 31 e i 50 anni, la cui nazionalità è in prevalenza italiana (74,5%) come quella della vittima, italiana anche lei il 77,6% delle volte. Per Orlando i dati "descrivono una situazione allarmante", ma possono offrire un "utile spunto di riflessione". Per quanto riguarda le norme, "ritengo che il livello avanzato raggiunto dal sistema possa assicurare una adeguata risposta – ha proseguito il ministro – mentre sul versante cautelare sono state introdotte misure calibrate sulla specificità del fenomeno da contrastare". Tra le contromisure previste va ricordato l'ordine di allontanamento dalla casa familiare e, in sede civile, l'ordine di protezione contro gli abusi familiari, "rafforzate – ha ricordato Orlando – con l'introduzione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa".

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