Tangenti da 10mila euro al mese alla Camorra per poter spacciare

Cronaca
Era di 10mila euro al mese l'ammontare del pizzo richiesto dal clan Lo Russo ai narcotrafficanti (foto archivio Fotogramma)

Secondo un'indagine congiunta di Polizia e Carabinieri, sarebbe stata questa la cifra richiesta dal clan "Lo Russo" per permettere ai narcotrafficanti di vendere in proprio la droga proveniente dal Sudamerica

Tangenti da 10mila euro al mese per vendere per proprio conto la propria droga ad altre organizzazioni criminali. Sarebbe questa la somma pagata da alcuni narcotrafficanti al clan camorristico "Lo Russo" per associare l'attività di vendita a quella di rifornimento delle piazze di spaccio gestite dalla potente cosca campana, detta "dei capitoni".

Arrestate 40 persone

Il presunto sistema illecito è stato scoperto al termine una serie di investigazioni condotte dalle forze dell'ordine a carico di 46 indagati che, all'alba del 20 novembre, hanno portato all'arresto di 40 persone. Ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso e reati aggravati dall'art. 7 della Legge "Falcone" che vanno dall'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e spaccio di droga. Tra i reati contestati anche la detenzione e porto di armi, comuni e da guerra. La maxioperazione, coordinata dalla Dda di Napoli, ha visto impegnati i carabinieri di Napoli-Vomero e della Squadra Mobile. Sono loro che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip del Tribunale di Napoli al termine di una lunga serie di indagini, anche tecniche e con il contributo dei collaboratori di giustizia, che hanno documentato la gestione del clan "Lo Russo” nel traffico di sostanze stupefacenti. L'attività di controllo ha permesso alle forze dell'ordine di individuare i presunti responsabili dell'intera filiera, dai narcotrafficanti, che hanno operato nell'interesse della cosca sfruttando alcuni canali di fornitura esteri, agli spacciatori che si sono occupati della distribuzione al minuto della sostanza.

Sequestrato l'arsenale del clan

Nel corso indagini, sono state messe in luce le attività del clan Lo Russo, egemone a Miano e attivo in tutta l'area Nord del capoluogo campano. Poliziotti e carabinieri sono riusciti a identificare gli spacciatori al dettaglio di cocaina, eroina, marijuana e hashish nei quartieri di Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano e nel rione Don Guanella, e a documentare alcune centinaia di episodi di spaccio. I successivi controlli effettuati dalle forze dell'ordine, hanno inoltre portato al rinvenimento e al sequestro dell'arsenale del clan che era stato messo a disposizione degli affiliati e nascosto all'interno del vano ascensore di uno degli edifici di via Janfolla, nel cuore del rione di origine del clan, Miano. Nel corso di un intervento ad alto impatto con perquisizione per i blocchi di edifici, gli agenti hanno ritrovato un borsone con circa 1000 munizioni, oltre a un deposito di armi da fuoco composto da un kalashnikov, un fucile a pompa, 3 fucili a canne mozze e un sovrapposto, una calibro 45 e una colt mk4, 2 revolver calibro 38 e due pistole semiautomatiche, ma anche 3 giubbotti antiproiettile, 2 caschi integrali e passamontagna.

Cronaca: i più letti