Migranti, sindaco Lampedusa: "Siamo al collasso, chiudere l'hotspot"

Cronaca
Il porto di Lampedusa (Getty Images)

Totò Martello accusa le istituzioni di avere abbandonato l'isola e denuncia una situazione in cui "molestie, furti e minacce" sarebbero all'ordine del giorno. L'ex primo cittadino: "Così si crea un clima di paura"

“Lampedusa è al collasso. Chiedo che venga chiuso l’hotspot, una struttura inutile che non serve a niente”. Queste le parole affidate all’Ansa dal sindaco di Lampedusa Totò Martello. “Siamo abbandonati”, accusa il primo cittadino, riferendosi ai centri che nell'isola ospitano migranti.

"Minacce, molestie e furti" 

"I bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Ricevo decine di messaggi di turisti impauriti, gli albergatori, i commercianti e i ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più", ha detto il sindaco Martello, eletto nell'isola lo scorso giugno con la lista civica ‘Susemuni’, ovvero “alziamoci”. "Per due volte un fruttivendolo che si trova davanti alla stazione dei carabinieri ha subito il furto di fiaschi di vino - prosegue Martello -. Ci sono furti continui nelle botteghe di abbigliamento e di alimentari, molestie nei confronti dei turisti. Se non si è grado di gestire questa situazione, poiché molti di questi sono delinquenti, che vengano messi in carcere".

Il sindaco accusa le istituzioni: "Non c'è collaborazione"

L’accusa del sindaco è chiara: “Le forze dell’ordine sono impotenti”. E segnala che “nonostante il centro sia presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza, i tunisini – 180 in tutto nell’hotspot – entrano ed escono come e quando vogliono”. "Non c’è collaborazione da parte delle istituzioni - conclude il sindaco -. Siamo soli. C’è un grave problema di ordine pubblico, chiedo l'intervento diretto del ministro degli Interni".

L'ex sindaca Nicolini: "Martello vuole fare del terrorismo"

"Ho l'impressione che il sindaco di Lampedusa voglia fare del terrorismo". La risposta alle parole di Martello arriva dall'ex sindaca dell'isola, Giusi Nicolini. "Basterebbe controllare il numero delle denunce presentate ai carabinieri: a me risulta solo un furto da un negozio di frutta e verdura, inoltre l'isola è piena di turisti e non mi pare che ci siano state molestie da parte di tunisini". "Si sta cercando di ricreare quel clima di paura - aggiunge Nicolini - che c'era a Lampedusa prima della mia elezione, quando si amministrava l'isola con la logica emergenziale".

Un flusso di migranti dalla Tunisia

L'ex sindaco ammette tuttavia che dopo la chiusura della rotta libica si sta riaprendo un flusso di migranti provenienti dalla Tunisia. "Sono piccoli gruppi che arrivano con piccole barche, alcune delle quali riescono a raggiungere anche il litorale agrigentino per sfuggire ai controlli - dice -. Quelli che si trovano nell'hotspot di Lampedusa sanno di dover essere rimpatriati, il vero problema è quello di evitare di trattenerli a lungo nell'isola". 

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