Terrorismo, espulse dall’Italia tre persone per motivi di sicurezza

Cronaca
(Getty Images)

Il ministero dell'Interno ha reso noto l'allontanamento di due cittadini marocchini e un siriano legati al mondo dell'estremismo di stampo islamico

Dopo l'attentato che ha colpito Barcellona lo scorso 17 agosto, si intensificano ulteriormente i controlli per ridurre i rischi anche in Italia. In quest'ottica il Viminale ha reso noto di aver espulso dal territorio nazionale tre persone, due cittadini marocchini e un siriano, per motivi di sicurezza. Con questi provvedimenti salgono a 202, dal gennaio 2015, i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese, mentre nel 2017 i rimpatri sono già a quota 70.

Festeggiamenti per l'attentato di Stoccolma

Il primo soggetto allontanato è un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni, giunto all'attenzione degli investigatori nell'ambito del monitoraggio del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Un'attività che nel 2016 aveva portato al suo inserimento nel secondo livello ("medio") di pericolosità dopo una denuncia presentata da un suo compagno di cella che sarebbe stato vessato con rigide regole di convivenza legate a una visione integralista dell'Islam. Lo scorso aprile è poi arrivato nel primo livello ("alto") in quanto, insieme ad altri detenuti, dopo aver saputo dell'attentato terroristico di Stoccolma, ha chiaramente festeggiato, inneggiando all'attacco.

Comportamenti prevaricatori

Un altro degli espulsi è invece un siriano che nel 2015 era stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sottoposto ad obbligo di dimora nella sede di Brognaturo (VV) della Cooperativa "Stella del Sud", dove in diverse circostanze ha messo in atto condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori. In particolare ha espresso apprezzamenti nei confronti degli autori dell'attentato di Manchester e tentato di avviare un'operatrice verso la conversione all'Islam. Inoltre, successivamente, ha avuto un diverbio con un operatore, sempre per motivi legati alla sua visione della religione islamica. Già nel 2011 nei suoi confronti erano stati emessi due decreti di espulsione, ma era riuscito a sottrarsi alla loro esecuzione.

Disturbi mentali

L'ultima persona colpita dai provvedimenti annunciati dal Viminale è un 31enne marocchino, già sottoposto lo scorso 4 luglio a fermo da parte dei Carabinieri di Tortona (AL) per il furto di un minibus e sottoposto ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell'aprile 2016 era già stato notato dagli investigatori a causa dei suoi disturbi mentali: era stato infatti intercettato mentre, in stato psicotico, si proclamava seguace dello Stato islamico. Dopo altri analoghi episodi avvenuti nel corso del 2017 è stato affidato al Centro d'Igiene Mentale di Tortona e sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Una volta venuto meno all'obbligo di presentazione alla polizia, è stato affidato al Centro di permanenza per i rimpatri di Torino e quindi rimpatriato.

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