L'organo di autogoverno della magistratura assicura che “non intende incidere sulle indagini” nel caso Ong. Nei prossimi giorni dovrebbe essere decisa la data in cui sarà ascoltato il procuratore di Catania. Grasso difende le organizzazioni: “In sinergia con autorità”
Il caso Ong è arrivato nelle stanze del Csm. Le polemiche sul ruolo delle organizzazioni che operano nel Mediterraneo per soccorrere i migranti sono state innescate dalle parole del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Dopo aver sollevato un polverone politico, le dichiarazioni del pm sono state giudicate anche dal Consiglio superiore della magistratura che ha assicurato "ogni sostegno possibile" a Zuccaro. Il Comitato di presidenza dell’organo di autogoverno della magistratura ha fatto sapere, tramite il vice presidente Giovanni Legnini, che "non intende incidere sullo svolgimento delle investigazioni" da parte della procura di Catania, "anzi intende impegnare l'organo di governo autonomo a offrire al procuratore ogni sostegno possibile (attingendo a tutte le risorse di cui dispone il Csm, compreso il ricorso a eventuali applicazioni), affinché le indagini condotte dalla procura di Catania, così come quelle svolte da altri uffici inquirenti sulle medesime ipotesi investigative, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità".
Il Csm potrebbe convocare pm Zuccaro
Zuccaro potrebbe essere chiamato a spiegare al Csm le sue parole sui presunti rapporti tra trafficanti di esseri umani e Ong. Ma, almeno per ora, non corre il rischio di un trasferimento d'ufficio. Il Comitato di presidenza ha disposto l'acquisizione di atti, ma non l'apertura di una pratica per verificare l'eventuale incompatibilità di Zuccaro con il suo ruolo o con la sede in cui opera. Sulla convocazione del pm deciderà la Prima Commissione che "potrà valutare accuratamente i profili concernenti la modalità e i termini delle esternazioni del procuratore di Catania e mediante l'eventuale audizione si potranno attentamente vagliare l'opportunità e le scelte di comunicazione da questi compiute nei giorni scorsi”. Il Csm deciderà la prossima settimana quando convocare il procuratore di Catania. Intanto il 9 maggio alle ore 14 sarà ascoltato dalla Commissione Antimafia.
Zuccaro in commissione al Senato
Anche ieri in commissione al Senato, il pm di Catania ha sostenuto che i barconi di migranti non sempre sono soli quando lasciano le acque libiche e che tra il personale delle ong non tutti sono esattamente dei "filantropi", ed è quindi doveroso indagare.
M5S porta in caso Ong in Parlamento Ue
Intanto, la delegazione del Movimento Cinque Stelle all'Eurocamera ha fatto sapere di aver “ottenuto che il Parlamento europeo discuta del caso Ong per una doverosa operazione di chiarezza e trasparenza. Anche il Parlamento europeo, attraverso la commissione per il controllo dei bilanci, ha il dovere di fare chiarezza e ci aspettiamo che, tra tutti i soggetti coinvolti, vengano convocate le Ong che si occupano di immigrazione”. Nella nota diffusa dal Movimento si precisa che alcune Ong ricevono fondi europei e che “come denunciato dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, ieri in Senato, la loro presenza nel Mar Mediterraneo complica le indagini contro gli scafisti: ci sono comunicazioni satellitari e telematiche, movimenti delle navi e persino flussi finanziari che devono uscire dall'ombra in cui sono oggi”.
Grasso: non giudico operato Zuccaro
Sul caso Ong è intervenuto in giornata anche il presidente del Senato Pietro Grasso. "Non giudico l’operato di Zuccaro, c'è un Csm che ha questo compito”, ha dichiarato aggiungendo: "Non credo ci siano gli estremi di azioni di incompatibilità per la funzione”. Grasso ha ribadito poi che le “Ong si muovono in sinergia con autorità e le accuse nei loro confronti sono politicamente strumentali. La magistratura farà piena luce su eventuali opacità”.
Frontex: “Mai accusato Ong di collusione”
"Noi non abbiamo mai accusato le Ong di collusione con i trafficanti di esseri umani anche perché non abbiamo il mandato per svolgere indagini sul territorio”, ha detto Izabella Cooper, portavoce di Frontex, in un'intervista a Repubblica.
Il Corriere della Sera, invece, pubblica indiscrezioni sul dossier Frontex secondo cui le Ong in molti casi individuerebbero direttamente le imbarcazioni che trasportano migranti, prima che sia partita una richiesta di aiuto e prima delle comunicazioni da parte della Guardia costiera, e sono attivate direttamente dai migranti stessi. La relazione dell'Agenzia europea, secondo quanto riportato dal Corriere, elenca 8 navi private e le relative organizzazioni. Secondo Frontex, "prima e durante le operazioni di salvataggio alcune Ong hanno spento i transponder per parecchio tempo".