Caso Cantone, procura Napoli chiede giudizio immediato per ex compagno

Cronaca

Le ipotesi di reato sono calunnia e falsa denuncia. Si tratta di un'inchiesta diversa rispetto a quella, contro ignoti, per presunta istigazione al suicidio

La Procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano di Napoli che si è uccisa il 13 settembre scorso dopo la diffusione in Rete di alcuni suoi video hard. Le ipotesi di reato, in concorso con la ragazza, sono calunnia e falsa denuncia.

Calunnia e falsa denuncia - La presunta calunnia è legata alla denuncia per diffamazione presentata da Di Palo e Cantone contro quattro persone, accusate dalla coppia di essere i responsabili della diffusione su internet dei video. Accuse che poi si sarebbero rivelate infondate (la Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione). C’è, poi, la falsa denuncia di smarrimento dell’iPhone. Denuncia presentata da Tiziana Cantone alla polizia, secondo gli inquirenti, per impedire che si accertasse che l'invio dei video ad una chat privata fosse stata fatta da quel telefonino. In entrambi i casi, la ragazza sarebbe stata indotta a presentarsi alla polizia dal fidanzato.

Diversi filoni d’indagine - Sulla richiesta di giudizio immediato dovrà pronunciarsi il gip, al quale sono stati trasmessi gli atti. Di questa inchiesta, con le indagini partite dopo la denuncia della coppia, si occupa la Procura di Napoli. Quella di Napoli Nord, invece, sta conducendo l’indagine, ancora contro ignoti, per presunta istigazione al suicidio. Secondo gli inquirenti, Tiziana Cantone non sarebbe stata obbligata (“coartata”) a girare i video. Video che, hanno spiegato, sono diventati “virali” dopo che qualcuno, non è stato possibile accertare chi, li ha presi da una chat privata e inseriti in siti porno. Cosa che ha causato gravi conseguenze psicologiche alla 31enne, tanto da indurla al suicidio.

L’altra accusa - A quanto si è appreso, a Sergio Di Palo viene contestato anche un accesso abusivo al sistema informatico: si sarebbe rivolto ad un consulente, anche lui contattato su una chat erotica privata, per distruggere alcuni dati dalla Rete.

Cronaca: i più letti