La decisione del gup su Vincenzo Paduano, il vigilante di 28 anni che ha confessato di avere ucciso l'ex fidanzata 22enne. Nel maggio scorso strangolò e bruciò in strada a Roma la giovane. La mamma: "Otterrò giustizia"
Sarà giudicato con il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena) il 28enne vigilante Vincenzo Paduano che la mattina del 29 maggio del 2016, in via della Magliana, uccise e diede fuoco all'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio perché non accettava che lei avesse una storia con un altro ragazzo. Lo ha deciso il gup Gaspare Sturzo che emetterà la sentenza nell'udienza del 5 maggio prossimo dopo aver fissato per la discussione tra le parti le date dal 7 e del 10 aprile. “Sono certa che otterrò giustizia”, ha detto la mamma della vittima prima dell'udienza.
L'omicidio - Nel quartiere periferico della Magliana, in piena notte, Sara Di Pietrantonio venne inseguita in auto, la sua macchina speronata per costringerla a fermarsi, inseguita a piedi dopo una lite, tramortita e soffocata a mani nude. Poi Paduano versò una boccetta di alcol sul corpo della ragazza e lo bruciò parzialmente. Alcuni passanti che assistettero all'alterco tra i due giovani non intervennero, prima che si compisse l'omicidio. Il vigilante diede quindi fuoco anche all'auto della vittima.
Nella richiesta di rinvio a giudizio anche i post su Facebook - Paduano da tempo tempestava la ex fidanzata di messaggi e telefonate e l'aveva più volte minacciata. Nella richiesta di rinvio a giudizio anche i post su Facebook scritti dall'imputato due ore prima dell'omicidio. Elementi che per la parte civile illustrerebbero la premeditazione.