Trappola amorosa, si fa dare 500 mila euro da due padovane

Veneto

Un 39enne è stato posto agli arresti domiciliari

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(ANSA) - PADOVA, 28 SET - Un'ordinanza che dispone la misura degli arresti domiciliari è stata emessa nei confronti di Ibrahim Alkhalil Alahmad, 39enne siriano, residente a Padova dopo le denunce-querele di due donne. Secondo l'accusa, avrebe approfittato della vulnerabilità emotiva delle vittime (l'una ultrasessantenne e l'altra ultrasettantenne) per estorcere loro del denaro, compiere furti, atti persecutori e violazione di domicilio. Il tutto allo scopo di ottenere denaro da utilizzare anche per l'attività di gioco e scommesse.
    Con condotte che la Polizia giudica "seriali" (nel frattempo è stata individuata un'altra possibile vittima), l'uomo, dopo aver allacciato una relazione sentimentale con le done prescelte, approfittando della loro solitudine otteneva la loro fiducia e importanti regali di denaro con la promessa di restituzione. Il totale delle somme carpite nel tempo supera persino i 500mila euro. Denaro sollecitato talvolta anche dietro la minaccia di suicidarsi o di doversi necessariamente rivolgere ad altre donne.
    Quando anche dopo queste pressioni non riusciva ad ottenere il denaro, l'uomo minacciava di sottrare loro tutto, sfruttando presunte abilità di hacker oppure di danneggiarne l'auto o ancora di diffamare ex coniugi e figli, fino a costringerle persino a rivolgersi ad amici e parenti per ottenere prestiti di denaro.
    Le analisi operate dalla Polizia dei conti correnti delle vittime hanno fatto scoprire bonifici in loro favore e prelievi effettuati qualche giorno dopo per importi corrispondenti; come pure l'utilizzo delle loro tessere bancomat in siti internet di società di gioco online o presso sale giochi che non è risultato abbiano mai visitato o frequentato.
    L'indagine ha consentito di accertare anche un furto consumato dallo stesso uomo ai danni della prima delle sue vittime, cui aveva sottratto un anello con brillanti, incaricando poi l'altra sua vittima di consegnarlo in pegno presso un compro-oro. L'anello è stato di seguito recuperato e sequestrato dagli agenti della Squadra Mobile.
    Una volta interrotta la relazione sentimentale, le due donne sono state oggetto di sistematiche molestie, con molteplici telefonate e messaggi, frequenti scoppi d'ira, danneggiamenti, improvvise incursioni all'interno delle loro abitazioni.
    Il settembre dell'anno scorso l'indagato, su istanza della seconda delle vittime, è stato destinatario di un ammonimento del Questore, ma ha continuato nonostante ciò a presentarsi a casa della donna in coincidenza con la data di accredito dello stipendio, pretendendo che glielo versasse interamente. Tutto questo si è ripetuto fino alle settimane scorse, allorché ha preteso nuovamente dalla donna, dietro le solite minacce e l'assurda promessa di restituirle una parte del maltolto, di essere ospitato presso la sua abitazione. (ANSA).
   

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