Biennale: Alemani, è il luogo dove continua dialogo tra i popoli

Veneto

La curatrice, dopo 125 anni in maggioranza artiste donne

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(ANSA) - VENEZIA, 20 APR - Una mostra organizzata in due anni a causa della pandemia, senza avere contatti diretti con gli artisti, se non attraverso lunghe conferenze via Zoom, all'interno delle mura di casa. Nonostante le distanze, gli ostacoli e le difficoltà, la Biennale Arte 2022 di Venezia ha preso forma e il successo più grande, ha avuto modo di sottolineare la curatrice, Cecilia Alemani, nel corso della conferenza inaugurale, "è quello che le persone possano vedere le opere in presenza, trovarsi a Venezia dopo due anni di isolamenti e difficoltà". "Tutta la mostra è stata concepita e eseguita in periodo di emergenza Covid, e ora con la guerra in Ucraina - ha aggiunto Alemani - si fa fatica a pensare quanto abbia senso una mostra e fare arte. Il mio auspicio è che si possa pensare alla Biennale come una piattaforma dove il dialogo tra i popoli possa continuare, e all'interno della quale si possa guardare all'arte come un ponte tra nazioni diverse". Se la Biennale Arte 2022 nasce in periodo di piena pandemia, quindi, ora deve confrontarsi con un altro ostacolo, quello bellico, che ha portato anche alla rinuncia della Russia a presenziare con il proprio padiglione in laguna. Nonostante sia stata organizzata prima dello scoppio del conflitto, l'intera mostra riesce comunque a "riflettere il mondo complesso d'oggi, in modo trasversale e completo", ha puntualizzato la curatrice. Si tratta di un ribaltamento rispetto alla storia della Biennale, che in 125 anni ha sempre avuto una predominanza di artisti uomini. "Mi auguro che le persone visitino le mostre e solo successivamente si possano rendere conto che si può fare una mostra anche con una maggioranza di donne", ha concluso Alemani. (ANSA).
   

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